Porno e violenza, il ministro per la Famiglia e le Pari Opportunità Maria Eugenia Roccella ha lanciato un allarme: lo ha fatto rilasciando una intervista al ‘Quotidiano Nazionale’
Nell’ultimo periodo sono stati raccontati episodi drammatici che hanno visto protagoniste giovani vittime. Ragazze di 19 e 13 anni. In particolar modo lo stupro di gruppo di Palermo e quello di Caivano che hanno scioccato un intero Paese. Un triste ed assurdo fenomeno che non cessa affatto a fermarsi. Senza dimenticare, inoltre, un altro tipo di problema che porta a quello del facile accesso ai siti porno. Soprattutto da parte di bambini (sì avete letto bene) e ragazzini che non hanno ancora raggiunto la maggiore età.
Un vero e proprio allarme è stato lanciato direttamente da Eugenia Maria Roccella. La ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia ha rilasciato una intervista al ‘Quotidiano Nazionale‘. Sono tanti gli argomenti che la ministra ha affrontato. In particolar modo, appunto, sul facile accesso del porno per i giorni. In merito a ciò ha annunciato di voler aprire un dibattito. Con l’obiettivo di raccogliere l’evidenza di un problema da non sottovalutare ed affrontare tematiche importanti come il cyberbullismo e revenge porn.
Porno e violenza, Roccella lancia l’allarme: “Pronti a intervenire”
In merito agli ultimi episodi, che si sono verificate in due città del Sud, ha commentato in questo modo: “La figura della pornografia è molto cambiata. Tanto è vero che sta raggiungendo dei livelli di violenza ed umiliazioni sempre più alti. Soprattutto nei confronti delle donne“. Poi ha voluto stilare un dato a dir poco preoccupante: “L’età media del primo accesso al porno è stimata in 7 anni. C’è un problema educativo che si ricava anche da sentenze giudiziarie“.
Poi ha risposto anche una domanda importante, ovvero intervenire sulla fruizione del porno da parte dei minori. La risposta in merito non si è fatta assolutamente attendere: “Dobbiamo parlarne prima con le associazioni familiari, i gruppi di genitori, gli esperti, gli stessi ragazzi, e vediamo anche cosa accade negli altri Paesi. In Francia stanno proponendo una legge che va in questa direzione“. Proprio come il suo collega dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, anche lei appoggia la linea della scuola. “Sarebbe importante che il tema entrasse nell’educazione civica. Bisogna spiegare ai ragazzi che il corpo è la persona. E che un rapporto sessuale è una relazione“.