Usato come un pallone, tra risate e schiamazzi, poco valevano i gemiti del piccolo riccio che veniva sballottolato da una patte all’altra de campo di calcio. Una scena orribile e angosciante. Un piccolo cucciolo di riccio, invece di incuriosire dei bambini in quanto animale particolare, come avrebbero fatto dei bambini normali, è stato prima avvicinato e poi lanciato in aria senza senso da questi ragazzini che, invece di accudirlo e accarezzarlo, hanno avuto la grande e stupida idea di prenderlo a calci perché per loro era più simile a un pallone che a un cucciolo come loro. Questa scena terribile è accaduta al rione Don Bosco di Bolzano.
È la triste e violenta storia capitata a Johnny, un cucciolo di riccio che è stato ridotto in fin di vita dalla scempiaggine di alcuni ragazzini che non si sono resi conto, probabilmente, di avere davanti un cucciolo inerme e indifeso. Ma la colpa non è tanto loro, ma di chi li ha educati e gli ha insegnato che, forse, è giusto prendere a calci un animale per divertimento e sarebbe stato forse opportuno fare lo stesso con chi ha dato questo genere di educazione. Per fortuna qualcuno ha notato che c’era qualcosa di strano anche per i rumori strani che provenivano da quella “piccola palla” pelosa e lo ha salvato dalla barbarie di questi imbecilli.
Appena si sono resi conto della situazione e del cucciolo che stava per morire, è stato immediatamente portato alla clinica veterinaria Südtirol Exotic Vets in cui è stato curato e assistito costantemente. I bambini sono stati sgridati a dovere, pare, e una volta che si sono resi conto della situazione non ridevano più.
“Viene da chiedersi che educazione ambientale stiamo trasmettendo alle nuove generazioni se ci sono bimbi che, anziché rimanere meravigliati davanti a un tenerissimo animale, lo usano per prenderlo a pedate“, le parole al portale Il Dolomiti del veterinario Vincenzo Mulè della clinica Centro storico di Bolzano. “Una scelta che, peraltro, ha causato a Johnny conseguenze che si rimargineranno solo con il tempo con una zona del dorso abrasa e senza aculei”