Il giornalista che segue le vicende romaniste spiega: “Qui c’è una sorta di confort-zone dei giocatori, con l’arrivo del belga si devono svegliare dentro, l’ambiente è già elettrico a prescindere dall’arrivo dell’attaccante”
La Roma perde a Verona, ma tutte le attenzioni sono sempre e solo sulla trattativa legata a Romelu Lukaku, e questo sembra un dato incontrovertibile, al di là della cocente sconfitta. E meglio di Augusto Ciardi, che queste cose le conosce bene, giornalista e conduttore a Tele Radio Stereo, pochi lo sanno: “La partenza della Roma in campionato sembra quasi di vedere la fine della stagione, con una squadra che non sembra debba fare più nulla, poi c’è la sfida col Milan che puoi anche perdere visto quello che sta facendo la formazione di Pioli e dopo tre giornate rischia di stare a un punto e con la sosta, se arriva Romelu Lukaku è aria fresca, ossigeno puro. E’ stata quasi subito assorbita la sconfitta di Verona che la gente subito dopo ha chiesto notizie di Lukaku. E’ già un evento, ma non è certo la panacea di tutti i mali…” .
Per Ciardi non ci sono dubbi, la gente è dispiaciuta per la partenza in campionato ma tutto è stato messo alle spalle perché con l’arrivo di Lukaku tutto verrebbe resettato. “Sulla carta una coppia così forte come Lukaku e Dybala chi ce l’ha? L’Inter Lautaro e poi Thuram o Arnautovic, Immobile alla Lazio anche se Sarri gioca in modo diverso, la Juve Vlahovic e Chiesa, bravi sì ma non personaggi come quelli che avremmo, il Milan stesso ha Leao come Osimeh nel Napoli, ma tutto va tramutato sul campo, non basta solo l’arrivo del belga e va tutto a posto, sarebbe bello ma non funziona così“.
“Non è che con l’arrivo di Lukaku tu arrivi quarto sicuro, ma deve tornare protagonista perché sono troppi anni che non lo è – ha avvertito Augusto Ciardi a Notizie.com -. Certo lui è adrenalina pure, una bomba ma non solo per l’ambiente che non ne ha bisogno visti i continui sold-out, la bomba vera di adrenalina deve deflagrare dentro perché qui c’è la sensazione che ci sia una specie di comfort-zone come disse Mourinho dopo una gara con la Juve da 3-1- a 3-4, no se ti arriva uno come Lukaku, dentro i vari Pellegrini e compagni dovrebbero pensare: cavolo abbiamo Lukaku. E’ lo spogliatoio che deve reagire ad un arrivo del genere. Anche perché cosa gli vuoi dire a questa società che ti porta Mourinho, Dybala e adesso Lukaku, più tanti altri bravi giocatori“.
In diversi paragonano l’arrivo di Lukaku come quello che fu per Batistuta nel 2000, subito dopo lo scudetto della Lazio: “Se ci avessero detto che prendevamo Lukaku fino all’anno scorso o anche un mese fa, eravamo da ospedale psichiatrico, con i dovuti rapporti però penso di sì, può essere simile a Batistuta, Lukaku deve essere lo stimolo a far crescere i giocatori che ci sono attualmente, cosa che non è riuscito a fare Dybala, ma nessuno gliel’avrebbe chiesto, ma con Lukaku è diverso, devono avere lo stimolo a fare quel qualcosa di più perché uno come il belga te lo dovrebbe tirar fuori. I giocatori della Roma vivono troppo bene, è diventata una piazza troppo comoda, tipo Sassuolo, non dico che dovrebbe essere come fu per Zebina, ma non è più una piazza difficile come qualche anno fa“. E sull’arrivo di Lukaku, anche lui si prepara: “Ma la gente non ha bisogno, se arriva all’aeroporto si blocca tutto, minimo 20.000 tifosi, ma anche di più. Lo ripeto l’ambiente romanista non ha bisogno di Lukaku per accendersi, è sempre perennemente acceso, è lo spogliatoio che deve svegliarsi e accendersi come e più dei tifosi che più di fare sold-out non possono. Purtroppo non si vince con i sold-out, ma con i grandi giocatori. E Romelu Lukaku è uno di questi, ma gli altri devo svegliarsi”