Continua il drammatico afflusso di migranti negli hotspot Lampedusa, e i numeri sono impietosi. Tuttavia nelle ultime ore a registrarsi è una piccola “tregua” rispetto a un dramma di proporzioni colossali che prosegue ormai da anni e che il governo Meloni è obbligato ad affrontare. I dati spiegano che attualmente sono in 3.593 ad essere trattenuti nell’isola siciliana. Mentre il Viminale afferma che sono in arrivo misure per facilitare i rimpatri.
Mentre proseguono i trasferimenti dall’hotspot di Lampedusa, la priorità del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi è quella di risolvere i nodi dell’accoglienza migranti e rilanciare i meccanismi di rimpatrio degli irregolari.
Come descritto nei giorni scorsi dalla premier Meloni, nonostante gli sbarchi stiano comunque aumentando in questi giorni si sta verificando un rallentamento degli stessi. Una situazione lievemente in miglioramento, insomma, che fa però il paio con i 3.593 i migranti presenti questa mattina all’hotspot dell’isola, tra cui 289 minori non accompagnati. Se infatti nelle ultime 24 ore quello che si è registrato è stato un vero e proprio record di sbarchi, nella notte non si sono registrati nuovi arrivi. Una piccola tregua, mentre proseguono i trasferimenti dei migranti dall’hotspot.
Per questa mattina è intanto previsto il trasferimento di 600 migranti sulla nave militare Mimbelli in direzione di Augusta. Altre 500 persone verranno trasferite con la Nave Galaxy verso la destinazione di Porto Empedocle. 448 migranti verranno trasferiti bordo della nave Lampedusa da cala Pisana con destinazione Trapani. Per la giornata di oggi, infine, si attendono 4 voli di 70 persone per un totale di 280 migranti.
Il governo si trova quindi ad essere particolarmente mobilitato per evitare l’acuirsi dell’emergenza migranti, ma l’isola di Lampedusa rimane sull’orlo di una crisi umanitaria. Al netto della tregua di stanotte, da giorni si verificano sbarchi quotidiani, e ad avere bloccato in anticipo le partenze dalla Tunisia e dalla Libia è stato probabilmente il maltempo. Lo strumento dei trasferimenti, pienamente attivo, necessita tuttavia di una messa a punto, dovuta alla saturazione delle strutture di accoglienza messe a disposizione dai Comuni.
Nel mentre, il ministro Piantedosi ha annunciato che il nuovo Decreto Sicurezza in cantiere conterrà “misure per facilitare il rimpatrio dei migranti irregolari che si sono distinti per condotte violente o pericolose”, mentre si continuerà a lavorare “per realizzare altri Cpr, i Centri di permanenza per i rimpatri, e per ripristinare la piena funzionalità di quelli attuali”. “Sempre per agevolare i rimpatri, abbiamo iniziato a realizzare le strutture per l’identificazione degli sbarcati, necessarie per attivare le nuove procedure accelerate previste dal decreto legge approvato a Cutro: la prima, a Pozzallo, sarà operativa dal primo settembre”, ha poi affermato il ministro in un’intervista concessa a Libero.