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Politica

Ucraina, Delrio (Pd): “Possibile che sia assente l’Europa?”

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Francesco Gnagni

Per Graziano Delrio, esponente del Pd, davanti al dramma ucraino è necessario fare dei distinguo, perché “senza politica è una follia parlare di riarmo”. Il politico di orientamento cattolico, nell’affrontare diversi dei temi più caldi della politica italiana e internazionale, tra cui l’emergenza migranti e la guerra in Ucraina, ha lanciato un’invettiva contro il business delle armi, in linea con i tanti appelli del Pontefice. 

Per il politico, infatti, il punto è affrontare l’emergenza con gli occhi della diplomazia piuttosto che con quelli dell’intervento armato. E che dovrebbe essere messa in campo un’iniziatica europea, al momento del tutto assente.  “Ora serve un suo sforzo diplomatico sull’Ucraina”, dice in un’intervista rilasciata al Fatto quotidiano.

(Ansa)

“Bisogna ragionare in termini di difesa comune europea. Già 70 anni fa Alcide De Gasperi sosteneva che l’Europa dovesse andare in questa direzione. Il governo Draghi, saggiamente, ha già spostato al 2028 il termine per portare i nostri investimenti militari al 2 per cento. Ma il punto non sono più i numeri, bensì la strategia della Ue, che è rimasta un nano politico. Ora serve un suo sforzo diplomatico sull’Ucraina. Senza la politica, parlare di riarmo è follia”. Le parole di Delrio entrano a gamba tesa in una situazione che sembra non avere una via d’uscita, quella del dramma della guerra alle porte dell’Europa. Secondo l’esponente del Pd, bisognerebbe affrontare la vicenda in ottica europea e non più di singoli stati nazionali.

La domanda di Delrio sull’assenza europea

Delrio ha provato a guardarsi intorno e la prima cosa che nota è la mancanza di una voce europea. “Gli aiuti non sono certo la causa della guerra, determinata dalla volontà di potenza della Russia, che ha violato il diritto internazionale. La priorità ora è che la Ue nomini un inviato per la pace, che deve essere giusta e non una resa. Il Papa ha messo in campo il cardinale Zuppi. E tanti Paesi, dalla Cina all’India, si sono mossi sul piano diplomatico. Possibile che sia assente l’Europa?”.

Per il politico, ex ministro ed ex sindaco di Reggio Emilia, il problema sarebbe da rintracciare nel “virus del nazionalismo che affligge l’Europa, mentre servirebbe un’azione comune, dai migranti al Patto di stabilità. Lavoro da tempo a una mozione parlamentare con cui invitare il governo a lavorare per una tregua e un’iniziativa diplomatica della Ue, di cui ho discusso anche con membri del centrodestra”.

(Ansa)

Il punto è che la stessa posizione manifestata da Delrio non è portata avanti dalla segretaria del suo partito Elly Schlein, che al contrario sostiene che inviare armi a Kiev sia giusto. “Il tema va inserito nella prospettiva degli Stati uniti d’Europa. Parafrasando La Pira, pacifismo significa pregare per la pace ma anche promuoverla con la politica della fraternità fra i popoli”. 

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Francesco Gnagni