Non c’è tregua per la Grecia, dove gli incendi sono i più vasti mai registrati nell’Ue. Fino a questo momento sono stati bruciati oltre 81 mila ettari nella regione greca di Alexandrupoli, facendo segnare un vero e proprio triste record almeno dal 2000 ad oggi, anno in cui l’Ue ha iniziato la registrazione dei dati. “Il Centro di coordinamento della risposta alle emergenze della Commissione ha mobilitato 11 aerei e un elicottero della riserva rescEu, di stanza in sei Stati membri”, ha annunciato l’Ue.
Da Bruxelles fanno sapere che “sei Paesi europei hanno contribuito con sei squadre antincendio a terra attraverso il meccanismo di protezione civile dell’Ue”.
La Direzione generale della Commissione Ue per la Protezione civile e le operazioni di aiuto umanitario europee (Dg Echo) ha pubblicato su X l’ultima mappa rilasciata da Copernicus. dati, risalenti alla scorsa settimana, sono impietosi. “Finora sono stati bruciati oltre 81 mila ettari nella regione greca di Alessandropoli. Questo incendio è il piu’ grande nell’Ue dal 2000, quando il Sistema europeo di informazione sugli incendi boschivi ha iniziato a registrare i dati”, ha drammaticamente sottolineato in queste ore la Commissione europea, dicendosi “solidale con la Grecia mentre lotta contro i devastanti incendi”.
“La più grande operazione aerea antincendio dell’Unione europea sottolinea il nostro impegno per un’azione collettiva rapida ed efficace in tempi di crisi – ha aggiunto il commissario europeo alla Gestione delle crisi, Janez Lenarcic -. I nostri pensieri sono rivolti al popolo greco, e continueremo a lavorare instancabilmente per proteggere vite umane, proprietà e ambiente. L’unità e la cooperazione dell’Ue sono le nostre risorse più forti per superare queste sfide”.
Si tratta degli incendi più vasti di sempre registrati sul territorio dell’Unione Europea, con 73.409 ettari di terra bruciata rilevati dal sistema satellitare Copernicus ad Alexandroupolis, nella regione nord-orientale al confine con la Turchia. Lì, lo scorso martedì, sono morte almeno 26 persone non identificate. Dopo sei giorni di incendi il disastro ambientale e umanitario in Grecia l’allarme comincia a essere drammatico.
“Dobbiamo continuare a rafforzare il lavoro di prevenzione e preparazione a livello nazionale e collettivo in vista di stagioni di incendi più brutali“, ha continuato Lenarčič. In queste ore i vigili del fuoco greci ed europei proseguono nelle operazioni sul campo, ma le previsioni di rischio restano al livello “molto alto” su tutto il territorio nazionale ed “estremo” in tutta l’Attica, oltre alle zone del Peloponneso e dell’isola di Creta, dell’Egeo e della regione di Alexandroupolis-Feres.
Non meno critica la situazione ai piedi del monte Parnes, dove si trova la più grande foresta nella zona di Atene. Gli strumenti di rilevazione parlando di “un’area bruciata totale di 3.027,6 ettari”, mentre le previsioni del Copernicus Atmosphere Monitoring Service (Cams) avvertono di un “previsto trasporto di fumo da questi incendi verso il Mediterraneo orientale nei prossimi giorni“.