In merito alla situazione che riguarda i migranti sono arrivate le parole di Carola Rackete: quest’ultima ne ha parlato in una intervista rilasciata al quotidiano “La Stampa”
La vicenda dei migranti, soprattutto per il nostro Paese, è un continuo campanello d’allarme. Ad accorgersene anche Carola Rackete. Quest’ultima ha affrontato l’argomento in una intervista rilasciata al quotidiano “La Stampa“. Specialmente in questi ultimi quattro anni: le condizioni in Italia ed in Europa per i migranti sono peggiorate. Non si è fatta attendere, però, la frecciatina nei confronti di chi ha aiutato milioni di rifugiati ucraini che hanno lasciato il loro Paese devastato dalle bombe russe.
Queste sono alcune delle sue parole a riguardo: “Possono lavorare, i bambini possono andare a scuola e tutto molto velocemente. Mentre le famiglie siriane in fuga dalle stesse bombe russe restano ancora ferme a Lesbo”. L’ex capitata della ‘Sea Watch‘ ci ha tenuto a precisare che si sta andando verso un’unica direzione. Ovvero quella in cui i partiti di destra tendono a consolidarsi. Una questione che, però, non riguarda solamente il nostro Paese ma anche altri.
Poi ha voluto precisare che in Europa serve un tipo di alleanza antifascista, ovvero una linea rossa che possa evitare ai conservatori ed all’estrema destra di collaborare. “Stiamo assistendo all’ascesa della destra ovunque. C’è una lotta massiccia contro i diritti delle donne e l’uguaglianza, contro i diritti della comunità Lgbtqi, e poi qualcosa che non si era ancora mai visto: in Italia i figli di coppie dello stesso sesso non possono più essere registrati, per esempio. Questo, però, è solamente l’inizio“.
La Racket ha continuato dicendo: “Ci sono pressioni anche per limitare il diritto all’aborto. Il punto è che gruppi sociali che sono stati oppressi per tanto tempo, dalle donne alle persone di colore, negli ultimi decenni hanno più diritti e questo porta a un palese contraccolpo da parte della destra”. In conclusione punta il dito contro l’Unione Europea, la stessa colpevole di aver trattato con la Tunisia: “Abbiamo visto le forze di sicurezza tunisine come trattano i migranti nel deserto e come li abbandonano lì. Tutta l’Unione europea è coinvolta in questo. Non crediamo a quando un governo Meloni cerca di presentarsi come moderato a Bruxelles, è chiaro che parla in modo diverso in Italia e a Bruxelles. Speriamo che non ci caschino gli altri Paesi“.