Ponte sullo Stretto, arrivano importanti novità che il viceministro Galeazzo Bignami ha affrontato in una intervista al ‘Sole 24 Ore’
Nessun allarme, niente del genere. La conferma arriva direttamente da Galeazzo Bignami. L’attuale viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti ha rilasciato una intervista ai microfoni del quotidiano “Sole 24 Ore” in cui ha spiegato quali sono le ultime novità del governo. In particolar modo le risorse per quanto riguarda il Ponte sullo Stretto. I soldi, fa capire, si troveranno e questo vorrà dire più di un semplice segnale. Stesso discorso vale anche per i fondi per le città, in cui i sindaci li stanno chiedendo davvero a gran voce.
Anche se, in merito a ciò, il viceministro fa capire che si dovrà valutare molto bene e che bisogna capirne prima di tutto l’impatto che la stessa può avere. Non è affatto un mistero che i primi cittadini siano preoccupati sui progetti dei Pui e la boccata d’ossigeno per le periferie. Senza dimenticare le iniziative di inclusione e la riqualificazione urbana.
Non ha affrontato l’argomento che riguarda il Ponte sullo Stretto, da buon emiliano doc ha parlato anche dell’alluvione di qualche mese fa che ha devastato la sua regione. Tra le proteste, infinite, da parte del governatore Stefano Bonaccini che continua a puntare il dito contro il governo, affermando che i soldi non sono ancora arrivati. “Quello che fino ad oggi è mancato, e che invece in questi 10 mesi si è costruito, è una strategia unitaria sul tema infrastrutture e mobilità per l’Italia: bisogna che tutte le opere siano connesse in una visione, dal Ponte sullo stretto alle opere più piccole. Lo faremo nel collegato”.
In conclusione ha parlato anche dell’austerity. La stessa che è stata reclamata dal ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti. Quest’ultima non comporterà alcuna rinuncia al collegamento che vedrà protagoniste la Calabria e la Sicilia. “Voglio ribadire che su questo daremo più di un semplice segnale. L’anno prossimo vogliamo partire con la realizzazione dei primi interventi sul progetto esecutivo. D’altronde il Ponte è un’opera che si finanzia da sé: basti pensare che una rilevazione della Regione Sicilia stima in 6 miliardi l’anno i costi dell’insularità di quel territorio”.