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Cronaca

Siti porno vietati ai minori, l’attrice hard Sonia Eyes a Notizie.com: “Sposo la causa Siffredi. Io i ragazzini di 17 anni li blocco!”

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Luigia Luciani

“Ho detto alla presidente del Consiglio che è necessario oscurare i siti porno“. Don Maurizio Patriciello, parroco di Caivano lo ha chiesto al presidente del Consiglio Giorgia Meloni durante l’incontro di ieri al Parco Verde. Notizie.com ha provato a ribaltare la questione. Cosa ne pensa il mondo del porno.? Lo abbiamo chiesto in esclusiva alla pornodiva Sonia Eyes. Una storia, la sua, tutta da leggere

Ho detto alla presidente del Consiglio che è necessario oscurare i siti porno“. Don Maurizio Patriciello, parroco di Caivano, ha affrontato anche questo tema davanti alla  premier Giorgia Meloni nel corso del lungo colloquio avvenuto ieri nella chiesa di San Paolo, al Parco Verde.

La pornodiva Sonia Eyes a Notizie.com, foto Notizie.com

Io ho osato e, grazie a Dio, c’è stata una risposta”. Il grido, la richiesta forte è arrivata dal luogo in cui lo “Stato ha fallito”, dove due cuginette di 10 e 12 anni sono state presumibilmente stuprate dal branco, tra loro anche ragazzi minorenni. 5 giorni fa, la ministra della Famiglia Roccella sui social scriveva: “Anche Rocco Siffredi è “d’accordo con me” sullo stop alla pornografia per i minori. “In questi giorni, di fronte ai ripetuti casi di stupro di gruppo ai danni di ragazze o addirittura ragazzine – ricorda la ministra – ho posto il problema dell’accesso precoce a una pornografia che peraltro è sempre più violenta e degradante. Non perché ci sia ogni volta necessariamente un nesso di causa-effetto, ma perché il tema esiste e dobbiamo porcelo, dobbiamo discuterne come stanno facendo in molti Paesi del mondo”.

Ma cosa ne pensa, oltre il re del porno Rocco Siffredi, il resto di questo mondo in cui il sesso è l’unico vero motore per  guadagni e successo? Giusto evitare, proibire che i minori abbiano libero accesso a determinati siti e piattaforme web?  Notizie.com lo ha chiesto in esclusiva a Sonia Eyes, pornodiva con all’attivo una serie di film hard. L’ultimo girato nel 2009. Poi locali, eventi, fino all’arrivo di Onlyfans, dove non basta solo un documento per “creare un contenuto”, ma serve anche il riconoscimento facciale. “Io quelli di 17 anni li blocco. I ragazzini provano a fare quello che vedono nei film, ma nei film tutto è finzione. E non c’è il rispetto per la donna”. 

Siti porno vietati ai minori, l’attrice hard Sonia Eyes a Notizie.com: “Sposo la causa Siffredi. Io i ragazzini di 17 anni li blocco!”

Sonia, prima di affrontare più direttamente il delicato tema per il quale l’abbiamo contattata, ci porta nel suo mondo? Quello del porno…Ci racconta la sua storia? 

La pornodiva Sonia Eyes a Notizie.com, foto Notizie.com

“Io e il porno ci siamo incontrati per caso. Fino a quando avevo 20 anni andavo a scuola dalle suore. Mi era proibito dalla famiglia frequentare una scuola in cui ci fossero anche “maschi”. Facevo parte del coro della chiesa. Ho studiato, ero una secchiona. Ero una ragazzina obesa e venivo bullizzata. Ora invece le persone le aiuto a livello motivazionale…Ad un certo punto della mia vita ho incontrato il porno. Attraverso un mio ex ragazzo. Ho iniziato con la Lap dance (ho sempre avuto seni grandi che mi hanno aiutata!) e i locali per scambisti. Avevo 27 anni”.

Poi ha girato diversi film, fino a quando ha deciso di non farne più.

“Ho girato 23 film, l’ultimo nel 2009, si intitolava “Figlio mio”. E’ quello che ha avuto maggiore successo. E sa perchè? Perchè la storia del film richiedeva che facessi sesso con quello che nella finzione era mio figlio. Cosa che dovrebbe far riflettere e parecchio. I ragazzini oggi vogliono  avere esperienze sessuali anche forti con le “milf”. Vogliono la donna esperta. Lo vedono nei film e poi cercano di ripeterne le prestazioni , ma nei film il rispetto per la donna non esiste. Quindi vado io subito al tema dell’intervista: sposo la causa Siffredi, ma il problema è nell’educazione e non nel porno!”

Ci faccia capire meglio, è d’accordo col divieto ma il problema non sta nel porno?

“Se un minore vuole avere accesso al contenuto pornografico, lo fa facilmente. Falsifica i suoi dati anagrafici. A cosa serve chiedere solamente “hai più di 18 anni?”. Cosa crede facciano i ragazzini…si limitano, indisturbati a dire sì”.

Dunque è in atto, da anni, un concorso di colpa?

“Mi pare evidente. Io non sapevo nemmeno cosa fosse il sesso fino ai 20 anni! Magari è anche per questo che sono “inciampata” nel porno…A casa i genitori spiegano come usare un preservativo? Come ci si approccia alla prima volta con il proprio fidanzato o fidanzata? Sì, ne sono convinta: i minori non devono guardare il porno. Sono spinti ad azioni anche a causa delle scene violente di sesso che vedono”.

Ma lei fa porno. Vive di porno. Non è un ragionamento incoerente?

“Nel porno dobbiamo spingere al consumo, alla vendita del prodotto. Noi non proviamo piacere…noi lavoriamo col porno. Nella maggior parte dei casi, l’erezione dell’uomo durante i film è provocata da una puntura di papaverina. Si fanno iniezioni sul pene. Ecco perchè da tempo dico che l’avvento di Onlyfans è stata una manna dal cielo!”

Addirittura una manna dal cielo…perchè?

“Perchè posso riprendere una scena con una persona che mi provoca piacere. Posso scegliere. mentre i film nei quali ho lavorato appartengono ad una vecchia concezione”.

Ma nel mondo del porno, secondo lei, quanti la pensano così? 

“La pensano come me e Rocco Siffredi, tutti coloro che sono indipendenti, che non hanno un’agenzia o un manager…Io all’inizio mi lasciavo convincere. E accade che pur di arrivare all’obiettivo, nelle scene di alcuni film si accetta di farsi schiavizzare. Diventa distruttivo per chi ne fruisce e per chi ci lavora. Alcool e cocaina sono spesso un passaggio di mezzo. Io per due anni sono stata in analisi…Ma  non amo e non ho mai amato l’aggressività su me stessa. Non accetto nemmeno uno schiaffo sul sedere. Se una cosa non ho voglia di farla, non la faccio!”

E quindi se la pensa così, agirà di conseguenza. Se la contatta un minore, cosa fa?

“Lo blocco. Ed ora mi occupo solo di eventi, serate nei locali, presento Bergamosex…”.

Ma le capita ovviamente di avere rapporti, di fare contenuti con ragazzi giovani?

“Sì, ma sopra la maggiore età. E comunque le richieste sono queste: i ragazzi vogliono vedere che faccio sesso con altrettanti ragazzi della loro età. Quindi attraverso Onlyfans ci incontriamo, creiamo una location, facciamo una scena da 20 minuti. Si sistemano le telecamere e creiamo il nostro contenuto. Come se decidessimo di riprenderci a casa! Ma sia chiaro, se il ragazzo non mi piace dico no!”.

Mi racconta un’esperienza border line o comunque particolare con qualcuno molto più giovane di lei?

“Mi è capitato di incontrare un ragazzo di 21 anni. Aveva avuto “problemi” con la sua insegnante. Mi ha pagata, ma non ho fatto sesso con lui. Voleva gli insegnassi come comportarsi con le donne. Era anche fidanzato…ma non riusciva nei rapporti. Mi ha detto di aver raccontato anche alla sua psicologa che “prendeva lezioni da me”. E in affetti scriveva anche appunti!”

Per tornare al tema principale: basta una legge che vieti al minore di entrare in contatto col porno? 

“La legge deve essere concepita a 360 gradi. Ripeto come appuri che il fruitore del contenuto pornografico abbia meno di 18 anni? Serve agire come Onlyfans: oltre al documento c’è bisogno del riscontro facciale. Nome, dati e volto devono coincidere. Mi pare esista l’intelligenza artificiale…E poi mi faccia dire un’ultima cosa ai genitori, anche se io non ho  figli: applicate un controllo maggiore e costante, fate attenzione a ciò che guardano e quali siti frequentano!”

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Luigia Luciani