Stefano Bandecchi ha le idee molto chiare per quanto riguarda il futuro. Tanto è vero che ne ha parlato in una lunga intervista che ha rilasciato al quotidiano “Il Foglio”
Nell’ultimo periodo ha fatto molto parlare di sé in seguito al filmato in cui ha tentato di aggredire, fisicamente, due esponenti di Fratelli d’Italia. Fortunatamente non è accaduto nulla del genere visto che la polizia ed altre persone lo hanno bloccato e portato via fuori dall’aula. Che Stefano Bandecchi sia una persona molto diretta e che dice quello che pensa non lo scopriamo di certo oggi. Classe ’61, nel corso della sua vita non è diventato solamente sindaco di Terni, ma è conosciuto anche per altro. Non solo per essere stato l’ex proprietario della Ternana calcio.
Ovvero per essere stato colui che ha fondato l’Università telematica Niccolò Cusano nel 2006. Nel corso di una intervista rilasciata al quotidiano “Il Foglio” pare che ha le idee fin troppo chiare e sogna un futuro da premier. Sì, proprio in quel senso. Magari tra quattro anni e prendere il posto di Giorgia Meloni. Un carattere forte e deciso, di una persona che sa quello che vuole e che non ha peli sulla lingua. Dito puntato, inevitabilmente, contro il nostro Paese. Le accuse sono serie: “E’ rimasta indietro. Mentalità arretrata. E’ arrivato il momento di guardare avanti, verso il futuro“.
Nel caso in cui dovesse diventare presidente del Consiglio sa molto bene da dove partire: si focalizza, infatti, sull’industria alimentare. “La prima cosa che farei da premier sarebbe quella di pensare a reindustrializzare l’Italia. Per esempio la carne sintetica, i nuovi cibi: noi mangeremo la farina di grillo e la carne in provetta fatta dai cinesi e dagli americani e non la produrremmo mai. Noi siamo diventati i consumatori e non i produttori”.
Rimanendo sempre in tema: “Sono a favore della carne in provetta. Sono invece contrario agli allevamenti intensivi. Il futuro passerà da lì e noi italiani ne saremo fuori“. Sulla Meloni, invece, esprime parole di elogio come persona, ma come governo dice tutt’altro: “Giorgia Meloni mi piace come persona. La conosco, è una donna amabile. Però come governo non mi sembra che stiano mantenendo niente. Cosa hanno fatto in un anno con la benzina a 2 euro e 80, con gli sbarchi?“.
Ovviamente ha parlato di altre sponde politiche, come la segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein. Alla domanda se le piacesse il suo modo di fare ha risposto con un “no” categorico. Poi ricorda la sua (breve) parentesi con il Terzo Polo: “Matteo Renzi aveva dato il via libera per una collaborazione tra loro, ma Carlo Calenda si era rifiutato e mi indicò come “uomo fascista”. Tanto da continuare in questo modo: “Non mi faccio dire da Calenda cosa sono o non sono. Per lui io non ho stima, uno che ha fatto una strage alla Ferrari e dice che ha fatto il manager. Se è lui quello che deve illuminare il centro! Una lampadina a 24 watt. Si rimane al buio“.
In conclusione ricorda anche la figura del padre fondatore di ‘Forza Italia’, Silvio Berlusconi: “Il Cavaliere? Lui mi onorava della sua amicizia. A differenza mia Berlusconi era troppo mite, io gliel’ho sempre detto. È quello che l’ha rovinato“. Sul suo carattere fa sapere: “Tutto il mondo pensa che sono uno str***o, allora sono diventato un superstro**o“.