Cinema, gli ultimi dati che sono stati emanati parlano fin troppo chiaro: la maggior parte dei giovani ritorna nelle sale
Fino a qualche anno fa nessuno ci sperava più. Non solamente per via del Covid (non è un mistero che la pandemia abbia distrutto questo settore riducendola allo stremo), ma per il semplice fatto che i giovani abbiano altre preferenze ed usanze. Escludendo, per primi, proprio il cinema. Ed invece, nell’ultimo periodo, pare che le cose siano decisamente cambiate. Ovviamente in positivo. A quanto pare i giovani preferiscono guardare un film, serie tv, contenuti e documenti rispetto a svolgere attività all’aperto.
Lo dimostra chiaramente il fatto che a frequentare le sale cinematografiche siano soprattutto i giovanissimi e le famiglie con figli under 10. Questo è quello che ha fatto sapere la ‘SWG‘ per la Direzione generale del Cinema ed audiovisivo del Mic, in merito ad una indagine che ha preso il nome di “Gli italiani e il cinema“. Un dato che è stato emanato nella giornata di ieri, venerdì 1 settembre, negli spazi dell’Italian Pavilion, in occasione dell’80 edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.
Basti pensare che nei primi cinque mesi del 2023, gli italiani sono tornati più frequentemente al cinema rispetto al primo semestre dell’anno scorso. Ad oggi 1 italiano su 2 non va al cinema. In miglioramento rispetto al 2022. Queste sono le parole rilasciate dal Sottosegretario alla Cultura, Lucia Borgonzoni: “L’indagine evidenzia uno scenario complesso e variegato. Nonostante le difficoltà e il contesto economico, l’analisi dimostra che in autunno potremmo potenzialmente raggiungere i livelli pre-pandemici”.
Poi ha continuato dicendo: “In questo senso, è fondamentale non solo offrire esperienze di alta qualità e offerte all’avanguardia, ma diventa cruciale anche la capacità di adattarsi alle nuove dinamiche e alle preferenze dei consumatori“. I film rimangono il tipo di contenuto audiovisivo preferito dal pubblico, con il 72% dei partecipanti che li predilige, un aumento del 5% rispetto al 2022 tra i fruitori regolari (37%).
Mentre il Direttore generale Cinema e audiovisivo del Ministero della Cultura Nicola Borrelli, presente anche lui a Venezia, ha aggiunto: “Si stima che tale impatto potrebbe ridurre del 24% la percentuale di coloro che non prevedono di andare al cinema, andando ad incrementare i fruitori regolari dal 3% al 13%. I dati ci indicano che la sfida per i film italiani è comprendere e intercettare i gusti. Le preferenze del pubblico e quindi devono costituire il punto di riferimento di tutta la filiera“.