Ha parlato in esclusiva a Notizie.com il giorno dopo la partita tra Roma e Milan: “Un direttore di gara deve anche essere fortunato. Juve-Bologna? Quel penalty non si può non dare”
Tre giornate di campionato, potevano mancare le polemiche? Scattano esattamente insieme alla Serie A… Ieri il rigore concesso al Milan contro la Roma, un contatto valutato da Rapuano una volta richiamato dal Var. Il piede di Rui Patricio colpisce la gamba Loftus-Cheek, il penalty sembra esserci, eppure le critiche non sono mancate. Nel turno precedente, dopo Juventus-Bologna, neanche a parlarne: penalty solare non dato ai rossoblù, in quel momento in vantaggio 1-0 all’Allianz Stadium. Un errore pesante di Di Bello che ancora oggi fa parlare. “Però io non credo mai alla malafede! Un direttore di gara, poi, purtroppo deve essere anche fortunato“, commenta in esclusiva a Notizie.com l’ex arbitro Fiorenzo Treossi. “Stimo tantissimo Rocchi, un designatore bravo è quello che protegge i suoi arbitri. Altrimenti è dura…”, aggiunge.
Fiorenzo Treossi, ecco il campionato, ecco anche le polemiche.
“Sì, ma il rigore di ieri c’era anche secondo alcuni miei amici della Roma…”
Gli arbitri vengono troppo criticati in Italia?
“Le prime 2-3 giornate di campionato, da come ricordo io, sono sempre molto polverose. Magari c’è qualche nuova disposizione dell’organo tecnico e del designatore, quindi un arbitro può entrare in campo un po’ più rigido. Mi dispiace soprattutto per Juve-Bologna, quello è un rigore che non si può non dare”.
Più grave l’errore del Var o dell’arbitro in Juventus-Bologna?
“Secondo me a velocità normale non si può mai non darlo. Poi, se vai al Var e rivedi l’azione rallentata, può succedere di non capire bene. A volte mi è successo, sono andato a guardare alcuni episodi, ho rallentato tutto e sembrava quasi che il contatto non ci fosse. Non dico nel caso specifico di Juve-Bologna, quello è un errore grosso. Ma già a velocità normale era molto chiaro. Io, senza il Var, l’avrei dato: sono episodi in cui sicuramente ci sono più polemiche se non fischi, vista la dinamica”.
Da quest’anno è caduto il tabù dell’aspetto geografico, è d’accordo?
“Mi fa molto piacere. Stimo tantissimo Rocchi, anche se ci siamo incrociati per poco. Io stavo per smettere, lui aveva appena iniziato. L’arbitro è arbitro sempre, non mette a repentaglio la propria carriera per una squadra o per la città in cui è nato. È così per i giocatori, lo stesso vale per gli arbitri. Ieri guardavo l’Italia femminile di volley, l’allenatore della Turchia è Daniele Santarelli, italiano… Esultava come un pazzo a ogni punto. Che fa, va in panchina e tifa contro il suo lavoro? Normale che sia così”.
Anche lei avrà tifato qualche squadra prima di diventare arbitro di Serie A…
“Avevo simpatie per l’Inter, mi sono avvicinato al mondo arbitrale perché comunque amavo il calcio, per forza dovevo tifare una squadra. E sapete una cosa? L’Inter, quando l’ho arbitrata io, ha sempre preso belle batoste. Mi ricordo perfino un 4-1 a Bari, tant’è che gli amici scherzando mi dicevano: ‘Nemmeno quando ci sei tu riesce a vincere…’. Dal 1993 al 2003, durante il mio periodo in A, l’Inter ha gioito poche volte. Faccio anche un altro esempio: ero amico di Emiliano Salvetti, ex calciatore del Verona, siamo entrambi di Forlì. E che gli regalavo i rigori? Uno non può sbagliare volutamente, non ho mai creduto alla malafede”.
Alcuni errori però sono troppo evidenti…
“Su questo siamo d’accordo. Un arbitro sbaglia e ti viene da pensare: ma come diavolo ha fatto? Però è così, succede. Serve anche un bel po’ di fortuna, a volte le partite filano via lisce, altre volte ci sono episodi molto controversi. Io, in generale, sono stato molto fortunato. Poi ci sono stati un paio di gare in cui ho sbagliato in modo grossolano. Soprattutto in quel Fiorentina-Lazio (rigore su Salas non concesso, ndr), è costato lo scudetto ai biancocelesti”.
Come valuta gli arbitri attuali?
“Rapuano, tornando a Roma-Milan, non ha sbagliato praticamente niente negli ultimi 6-7 mesi. L’ho seguito perché è della mia regione. Anche Di Bello, nonostante Juve-Bologna, per me rimane un buon direttore. Spero che il designatore Rocchi protegga e sostenga i suoi arbitri, senza lasciarli alla mercé delle dure opinioni quando sbagliano”.