Secondo un documento del Centro studi di Unimpresa, in Italia le banche praticano le condizioni peggiori sui finanziamenti dei mutui destinati all’acquisto delle case. Dato più alto rispetto agli altri paesi europei
Mutui, è allarme sui tassi applicati dalle banche in Italia per i finanziamenti sull’acquisto delle case. Il dato è allarmante soprattutto se confrontato col resto dei Paesi europei.
Il dato numerico parla chiaro: tasso di interesse pari al 4,23%. La rivelazione arriva da un documento del Centro studi di Unimpresa, che mette in rilievo come condizioni di vantaggio, o comunque migliori quando si chiede un mutuo agli istituti di credito, si riscontrino al di à dei nostri confini. Poniamo un raffronto Italia- Germana: differenza di 52 punti base; Italia-Francia, 135 punti; Italia-Portogallo, 9 punti. Sempre secondo il documento messo a punto da Uninpresa, guardandi al 2021 Germani, Spagna e Francia avevano tassi di interesse vicini a quelli applicati nel nostro Paese.
La situazione cambia nel 2022. Se in Italia infatti veniva applicato un tasso di interesse (considerazione media) del 3,34%, in Spagna si rimaneva sotto al 3%, 2,91 esattamente. Decisamente meglio in Francia, dove gli interessi medi arrivavano poco sopra il 2%. Lo studio di Unimpresa, che ha preso in esame i numeri della Banca centrale europea, guardando al mese di maggio dello scorso anno, chiedere un mutuo significava mediamente raggiungere (quindi pagare) interessi per il 4.23%. Decisamente il valore più alto in Europa. Studiando meglio il fenomeno, si capisce che nell’anno 2021, si procedeva secondo un livellamento delle condizioni che le banche praticavano quando i finanziamenti richiesti si applicavano al settore immobiliare.
Sempre procedendo in maniera analitica. Italia, tasso medio 1.40%. C’erano solamente 8 punti in più rispetto alla Germania; 2 rispetto alla Spagna; 30 se il raffronto avveniva con la Francia; 18 col paragone con l’Austria; 60 rispetto al Portogallo. Nell’anno successivo, ovvero nel 2022 si incorre in quello che viene definito primo allineamento, determinato dalla stretta monetaria dell’euro. “È complesso – dicono gli analisti del Centro studi di Unimpresa –individuare i motivi di questi anomali spread sui tassi per i mutui casa in Europa. Le spiegazioni senza dubbio non risiedono nei
parametri sui rischi di credito. Se si guarda in particolare al confronto con la Germania, l’anno scorso le banche italiane offrivano condizioni sui mutui più convenienti rispetto alla concorrenza tedesca: 3,34% contro 3,52%. Nell’arco di pochi mesi, durante i quali la Banca centrale ha portato
il costo del denaro da zero al 4,25%, si è ribaltato tutto con lo
spread di 18 punti favorevole all’Italia ora in terreno negativo per
52 punti” hanno concluso nelle considerazioni.