Il presidente russo Vladimir Putin ha dichiarato che Mosca “prenderà in considerazione la possibilità di rientrare nell’accordo sul grano quando i Paesi occidentali rispetteranno gli impegni presi”. Secondo Coldiretti l’incertezza sull’accordo ha favorito le speculazioni
La guerra in Ucraina, gli approvvigionamenti di grano, la speculazione sui prezzi. Tutto nell’ economia circolare, è fortemente correlato. Ecco perchè le recenti dichiarazioni di Vladimir Putin sul tema accordo sul grano, assumono una rilevanza importante.
“Mosca “prenderà in considerazione la possibilità di rientrare nell’accordo sul grano quando i Paesi occidentali rispetteranno gli impegni presi”. Il presidente russo si riferisce al collegamento della banca agricola russa allo Swift, la fornitura di pezzi di ricambio per le macchine agricole, lo sblocco della logistica dei trasporti e delle assicurazioni, la riattivazione dell’oleodotto dell’ammoniaca Togliatti-Odessa e lo scongelamento dei beni di alcune società russe. Per Putin questi impegni non sarebbero stati rispettati.
Grano, Putin: “Pronti a rientrare nell’accordo, se occidente rispetta impegni”. Coldiretti, “Incertezza ha favorito speculazioni”
Coldiretti, sulla questione è voluta intervenire con una nota, fotografando la situazione presente e quella da poco alle spalle, ma ipotizzando anche il quadro futuro. “Sono crollati del 60% i prezzi del grano in Italia sui valori al di sotto dei costi di produzione che mettono a rischio il futuro della coltivazione lungo la Penisola. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti rispetto alle quotazioni dello scorso anno, in occasione dell’incontro tra il presidente turco Recep Tayyip Erdogan con l’omologo russo Vladimir Putin a Soci, sul transito del grano ucraino nel Mar Nero. Un’intesa importante per garantire gli approvvigionamenti nei Paesi più poveri dell’Africa e dell’Asia ed evitare carestie che possano spingere i flussi migratori, ma – sottolinea la Coldiretti – è necessario evitare speculazioni e distorsioni commerciali provocate dall’afflusso di grano in eccesso sul mercato europeo”.
“La Russia – ha proseguito la Coldiretti nella nota – ha registrato un nuovo raccolto record di 153-155 milioni di tonnellate di cereali tra i quali la produzione di grano dovrebbe superare le 85 milioni di tonnellate che hanno riempito i silos e invaso i mercati internazionali con il rischio di triangolazioni sulle quali occorre vigilare anche in Italia per evitare il collasso dei mercati. L’incertezza sull’accordo ha favorito le speculazioni sul mercato delle materie prime agricole che – conclude la Coldiretti – si spostano dai mercati finanziari ai metalli preziosi come l’oro fino ai prodotti agricoli dove le quotazioni dipendono sempre meno dall’andamento reale della domanda e dell’offerta e sempre più dai movimenti finanziari e dalle strategie di mercato che trovano nei contratti derivati “future” uno strumento su cui chiunque può investire acquistando e vendendo solo virtualmente il prodotto, a danno degli agricoltori e dei consumatori”.