Agosto definitivamente alle spalle, sarà un settembre a tutta corsa per il governo Meloni. Priorità? Manovra di bilancio e provvedimento a sostegno delle periferie
Agosto definitivamente alle spalle, è tempo di tornare ad indossare le scarpe da corsa. Almeno questa è l’intenzione del governo e della sua premier. Meloni dal Gp di Formula 1 è ricorsa a questa metafora, che la dice lunga sulle sue intenzioni: “la situazione è complessa da maneggiare, ma il tempio della velocità diventa per noi anche fonte di ispirazione, perché abbiamo bisogno di correre di più per far correre di più questa nazione”.
Tanto per cominciare il presidente del Consiglio prenderà l’aereo per essere in India in occasione del G20. Prime della missione estera, presenzierà una importante riunione del Consiglio dei ministri. Quale sarà l’ordine del Giorno?
Pare sia ancora da stabilire. Fronti aperti? Riforma costituzionale, immigrazione e le misure da adottare. Non è escluso che proprio queste possano essere oggetto di Cdm la prossima settimana. Ma, dopa la visita di Meloni a Caivano, l’incontro con don Patriciello, il comitato provinciale per l’ordine pubblico e la sicurezza, nelle intenzioni del governo quella di lavorare, il prima possibile, su un provvedimento che riguardi le periferie. Principali “attori” coinvolti, i titolari dei dicasteri che con Meloni erano nel comune campano. E’ questa più di un’ipotesi, ma ancora in fase di valutazione. Tempi da stabilire, così come la modalità attraverso la quale si esplicherà il provvedimento.
Come riporta anche l’Agi, nel prossimo Consiglio dei ministri dovrebbe entrare il decreto per scongiurare l’entrata in vigore delle limitazioni alla circolazione dei veicoli diesel Euro 5 in Piemonte. Ma come si accennava poco sopra, la ministra Casellati con la riforma costituzionale potrebbe essere particolarmente impegnata in questa prima fase della ripresa dei lavori. Si lavora all’idea del premierato, ma stando alle indicazioni filtrate, senza desautorare i poteri del capo dello Stato. Obiettivo più volte dichiarato: restituire al popolo che vota, la centralità del potere espresso. Durante la riunione di maggioranza verranno discussi però anche altri temi: Mes, salario minimo, autonomia differenziata, elezioni regionali. Tutte le attenzioni saranno rivolte alla prossime legge di bilancio. Non si prescinderà dalla “prudenza”. Per espressa volontà del ministro Giorgetti. Orientamento del governo? Nelle previsioni del Def si scriveva di una crescita del Pil al 1% per il 2023. Sarà possibile rispettare la previsione?
Si tornerà anche sulla tassa agli extra profitti delle banche, che tanto ha fatto discutere, ma che Giorgetti e Meloni difendono strenuamente. L’esatto contrario degli attacchi costantemente riservati al superbonus. Quello che in queste settimane si è evinto, anche per espressa volontà diretta o indiretta dei membri del governo, è che la manovra di bilancio si muoverà nel solco della sobrietà, ma ovviamente terrà in considerazione il sostegno a famiglie, lavoratori e imprese. Priorità? Il taglio del cuneo fiscale.
E come annunciato, al termine della prima “vera” giornata di ripresa dei lavori in Parlamento, una nota congiunta di maggioranza, traccia la scia sulla quale il centrodestra che governa il Paese, intende seguire A cominciare dalle prossime elezioni regionali ed amministrative: “Il tavolo del centrodestra si è riunito, nel pieno spirito di collaborazione, per ragionare insieme delle elezioni regionali e amministrative del prossimo anno. In un clima di coesione si è aperta una fase istruttoria per individuare i migliori candidati e dare mandato ai coordinamenti territoriali di definire programmi, candidature e coalizioni che valutino anche la presenza di liste civiche rappresentative di istanze territoriali specifiche. Entro il mese di settembre il tavolo si riunirà nuovamente per condividere le scelte, valutando gli esiti degli incontri territoriali”.
La nota è stata diramata dopo la riunione congiunta che si è tenuta a Montecitorio.
Tra le priorità indicate la necessità di tagliare il cuneo fiscale e dunque il costo del lavoro e aumentare il potere d’acquisto delle famiglie, “gli interventi a beneficio elettorale vengono dopo. Meglio piantare un seme in un campo ben arato che raccogliere tutto subito e poi aspettare la carestia”, ha aggiunto il ministro dell’Agricoltura e la sovranita’ alimentare.