Per la prima volta dopo tre stagioni inizia a scricchiolare un po’ l’inossidabile amore dei tifosi romanisti per il portoghese
Da Intoccabile e venerato quasi come Dio ai primi cenni di contestazione. E neanche così tanto leggera, visto che si tratta di un certo José Mourinho. Da Guru, Maestro e Super Special a “caro Mou adesso hai davvero rotto“. E’ quello che si sta respirando nell’ambiente Roma e che sta realmente succedendo nella Capitale dopo le prime tre giornate di campionato, con una Roma che ha raccolto appena un punto ed è penultima in classifica insieme al Cagliari, con l’Empoli fanalino di coda senza nemmeno un punto.
E questo sta indispettendo non poco i tifosi giallorossi, anche perché in tre partite, rispettivamente con Salernitana, Verona e Milan, la squadra ha racimolato due sconfitte e un pareggio, segnando 4 reti, ma subendone ben 6, con una media esatta di due gol incassati ad ogni gara. Un ruolino di marcia, considerando le prime due squadre affrontate nelle prime due giornate, che secondo i sostenitori di fede romanista, gridano vendetta. A peggiorare l’umore, ma anche a sondarlo, le parole che lo stesso Mou ha scritto sul suo profilo social durante un evento dell’Adidas a cui ha partecipato, dove ringraziava tutti i dirigenti della famosa azienda tedesca, aggiungendo la battuta: “Ora torno a Roma ad allenare sette giocatori…“. Come a dire: non me ne va bene una quest’anno, guardate in che condizioni sono.
“Tranquillo mister tanto abbiamo solo un punto in classifica, ma va ad allenare invece di scrivere queste caz…”
Una battuta, quella di tornare nella Capitale per allenare solo 7 giocatori, che non è stata molto gradita dalla gente che tifa la Roma. Non da tutti, ma diversi sostenitori di fede giallorossa hanno risposto sotto il post di Mourinho commenti non proprio accomodanti. Anzi, per la verità alcuni sono stati davvero diretti e lo Special One è uno di quelli che, quando scrive, poi va sempre a guardare le risposte e quelle che ci sono, non gli faranno piacere. Alcune sono come un pugno nello stomaco. “Lei è pagato per trovare soluzioni e non per cercare scuse! Cerchi invece di dare un gioco alla squadra perchè quella vista con il Milan è la ROMA peggiore mai vista… All’oratorio si vedono più trame di gioco! Perdere ci puó anche stare (con il Milan non con Verona e Salernitana) ma c’è modo e modo!”. Oppure: “Tanto è sempre colpa di qualcun altro…. Nessun giocatore migliorato, media punti 1.72, sesti posti a gogo, neanche l’ombra di un’idea di gioco. Attacchiamo male, difendiamo peggio. LIBERA LA ROMA”.
Un riferimento a quel “Libera la Roma” che ricorda molto quando a scriverlo erano i tifosi laziali riferendosi però a Lotito. Di sicuro non è un riferimento amichevole. Tutt’altro. Commenti di persone che sembrano non adulare più come prima Mou, ovvero quando poteva dire e fare tutto, anche quando l’evidenza gli dava torto, per la gente aveva parlato il Guru o, per usare l’azzeccata espressione di Enrico Camelio, lo “José di Nazareth” e tutto passava in cavalleria. Adesso non sembra essere più così, soprattutto per gli sforzi che ha fatto la società con diversi giocatori presi e con l’arrivo di Lukaku che ha fatto contento José, ma allo stesso tempo lo mette all’angolo perché la squadra è forte e le scuse e gli alibi non reggono più. Già perché i problemi sono gli stessi di sempre: una squadra che si allena poco e che soprattutto non ha gioco, con giocatori che in campo danno spesso l’impressione di non sapere cosa fare, quando dall’altra parte c’è una Lazio che quando gioca sembra di vedere e sentire un’orchestra suonare. Ora in tanti cominciano ad aprire gli occhi. E se continua così, ovvero più a parlare e cercare scuse che allenare, magari anche qualcuno in società, non tanto Thiago Pinto, che sembra già sappia da tempo, ma soprattutto Dan Friedkin potrebbe stufarsi e prendere la decisione che va presa, ossia esonerare José Mourinho e fare un’altra cosa modello Lukaku, andando a prendere un allenatore ancora libero ma che con questa squadra potrebbe fare davvero la differenza. Quell’Antonio Conte che in tanti sussurrano e che, sotto sotto, sperano di vedere a breve sulla panchina romanista.