Al pilota della Ferrari era stato rubato un orologio costoso in pieno centro, poi lui stesso l’ha recuperato e fatto arrestare i ladri
Sainz e la rapina, atto secondo. Dopo aver sventato il furto del suo orologio costoso, la polizia ha effettuato indagini e arresti subito a Milano la sera stessa e anche nelle ore successive. E le novità sono che due dei tre arrestati dagli agenti delle forze dell’ordine hanno ammesso nell’udienza di convalida di aver rapinato dell’orologio il pilota della Ferrari Carlos Sainz domenica sera in via Manzoni a Milano. Sono due ragazzi rispettivamente di 19 anni e un altro di 20 anni, entrambi marocchini e assistiti da un avvocato d’ufficio.
Insieme a loro c’era un altro ragazzo, sempre un loro connazionale che ha dichiarato avere 18 anni, ma al contrario, dal risultato degli esami radiologici, in realtà è un minorenne e ha 16 anni. Per lui quindi ci sarà la Procura per i minorenni, tanto che nelle prossime ore lascerà il carcere di San Vittore per essere portato in un Centro di prima accoglienza in attesa dell’udienza di convalida davanti al gip del Tribunale competente.
I due ragazzi maggiorenni, che dicono di essere nati entrambi nel 2006, raccontano di essere arrivati il giorno stesso della rapina a Milano direttamente da Marsiglia, ma avevano intenzione di cercare un lavoro, anche se le cose poi sono andate diversamente. In più, durante il loro interrogatorio hanno più volte detto che non avrebbero riconosciuto il ferrarista.
Loro, secondo la versione rilasciata alla polizia, avrebbero avvicinato quello che non sapevano fosse Carlos Sainz solo perché portava al polso quell’orologio così grande e importante, tanto che si tratta di un Richard Mille edizione Alexander Zverev dal valore di migliaia e migliaia di euro. La decisione della gip di Milano Sofia Fioretta sarà depositata domani. La pm di turno Silvia Bonardi ha chiesto per loro la custodia cautelare in carcere