Arrivano gli incentivi per rafforzare il legame tra la scuola e il mondo del lavoro del nostro Paese: ecco quali sono nello specifico
Rilanciare la formazione tecnico professionale e stringere il legame tra la scuola e il mondo del lavoro. Sono questi gli obiettivi sui quali si fonda la riforma dell’istruzione dei tecnici e degli istituti professionali a cui sta lavorando dall’inizio del suo mandato il ministro all’istruzione al merito Giuseppe Valditara. Questa riforma prevede una riduzione del percorso degli istituti tecnici e professionali da 5 a 4 anni. Successivamente, una volta conseguito il diploma, si potrà accedere direttamente agli ITS, se si vuole. Parliamo di Istituti Tecnici Superiori, ovvero scuole di alta formazione professionale che garantiscono allo studente un tasso di occupabilità superiore all’80%, e che in molti casi arriva anche al 90%.
Non si tratta però solo di durata della riforma professionale. È prevista infatti anche la possibilità di inserire la presenza a scuola di esperti esterni che provengono dal mondo del lavoro qualora nell’istituto professionale o tecnico non ci fosse la specializzazione a cui i ragazzi ambiscono. In più, sarà possibile anche frequentare un maggior numero di ore di PCTO, l’ex alternanza scuola lavoro, quindi tirocini formativi, e sarà possibile incrementare il numero di viaggi all’estero, attraverso, chiaramente, degli scambi culturali, proprio per entrare in contatto con nuove pratiche professionali in altri paesi.
La riforma del ministro Valditara
È questa, in sostanza, la riforma messa in campo dal ministro Valditara: tra due settimane arriverà in Consiglio dei Ministri e durante l’anno scolastico 2024/2025 entrerà in vigore a tutti gli effetti. Questa servirà sia a formare i ragazzi su quelle professioni più richieste del mondo del lavoro sia ad aiutare le aziende a reperire personale da assumere. Troppo spesso, infatti, è mancato personale specializzato da portare nel mondo del lavoro. Settembre è invece il mese della riscossa per il turismo in l’Italia. Com’è ovvio ed è sempre stato, i prezzi sono in caduta libera, e questo sta convincendo molti italiani, ma anche molti stranieri, a viaggiare nelle mete del nostro paese sia nelle città d’arte e sia negli agriturismi che hanno sempre riscosso grande successo.
Da non dimenticare anche le spiagge. aiutando dalle alte temperature. Secondo una ricerca di Asso Utenti, andare in vacanza a settembre in Italia consente di risparmiare anche il 60%, se si fa un confronto con le tariffe di agosto. Parliamo di un dato comunque scontato, è sempre stato così, ma certamente quest’anno in agosto c’è stato forse un errore di valutazione da parte degli operatori perché ci si aspettava una forte affluenza che invece di fatto non. Il turismo ha avuto un andamento un po’ ondivago. Settembre in qualche modo porta ad una rimonta, ma con tariffe più basse. Tutto questo però va ovviamente a scontrarsi con le difficoltà delle famiglie, perché presto, per esempio, riapriranno le scuole in tutte le regioni. A Roma, in particolare, sta aiutando molto la Ryder Cup, l’evento mondiale di golf che sta riempendo gli hotel portando da tutto il mondo nuovi visitatori.