Massimiliano Romeo, capogruppo della Lega al Senato, in un’intervista al ‘Corriere della Sera’ ribadisce la proposta del Carroccio per cercare di mettere fine ai stupri di gruppo.
Gli stupri di gruppo di Caivano e Palermo continuano a far discutere (anche a livello politico ndr) e Massimiliano Romeo, in un’intervista al Corriere della Sera, ribadisce che è arrivato il momento di approvare la proposta di legge che la Lega ha presentato nella scorsa legislatura con prima firma di Matteo Salvini.
“Noi da tempo abbiamo messo a punto una serie di misure – ribadisce il capogruppo della Lega al Senato al quotidiano – e sarebbe un’occasione persa non approvarle specialmente dopo che il premier ha preso una chiara posizione. Stiamo parlando di un problema nazionale e che non riguarda un singolo paese. Secondo noi la nostra proposta rappresenta la base giusta per poi sviluppare il provvedimento con altri provvedimenti“.
Romeo: “Ecco le misure che abbiamo pensato”
Subito dopo Romeo entra nei dettagli della proposta di legge depositata dalla Lega: “Partiamo dal Daspo. Si tratta di un ammonimento per i minori tra i 12 e i 14 anni, un richiamo sia ai giovani che ai genitori convocati in questura, per avvisarli di quanto accaduto“.
“Poi pensiamo a lavori socialmente utili da subito o un processo senza sconti per chi commette questo reato – aggiunge l’esponente di via Bellerio – i ragazzi devono riparare gli errori fatti in modo concreto. E, infine, sanzioni molto più severe per mettere fine al fenomeno dell’abbandono scolastico. Secondo noi bisogna prevedere anche la sospensione e dei sussidi alle famiglie“.
“Pronti a contrastare un uso pericoloso dei social”
Non solo famiglie, ma nel provvedimento si punta ad inserire misure in grado di contrastare un uso pericoloso dei social: “Stiamo cercando un modo per contrastare la diffusione di video che istigano a commettere reati o che esaltano immagini di comportamenti violenti“. E alle accuse di chi dice che si interviene solo dopo un caso eclatante replica: “Noi sono anni che chiediamo di intervenire per arginare il fenomeno della baby gang. Tutti devono sentirsi coinvolti e remare dalla stessa parte“.