Il Governo sta pensando a una nuova proroga. Il Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha parlato di situazione “da mal di pancia”
Tiene banco la questione del Superbonus, ma sembrerebbero esserci delle novità. Nel 2024 si abbasserà fino al 70%, col rischio però di pagamenti extra che dovranno sostenere i condomini. Il Governo a questo punto pensa ad una nuova proroga. È come sempre un tema scottante: recentemente il Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha affermato che è addirittura una situazione che gli fa “venire il mal di pancia”. Non ci si ferma qui: siamo di fronte ad un possibile abbassamento che arriva fino al 70% della detrazione, a partire dal 2024, col rischio di nuovi pagamenti per molti dei proprietari.
Sono arrivati fino a 146 miliardi di euro i crediti per i lavori del Superbonus. Il Governo perciò è costretto a pensare ad una stretta, cercando comunque di salvaguardare i restauri delle palazzine. Da tenere sempre a mente anche la già citata detrazione, che dal primo gennaio del nuovo anno, il 2024, scenderà al 70%. Nonostante questo abbassamento, molti cantieri si trovano in ritardo sulla tabella di marcia e molto probabilmente non riusciranno a terminare i loro lavori entro la scadenza fissata per il 31 dicembre 2023. Il rischio, a questo punto, è che i proprietari potrebbero ritrovarsi a dover pagare un conto discretamente salato, che non è mai una buona cosa.
Proprio per questa motivazione il Governo sta riflettendo su una proroga che abbia comunque paletti molto rigidi, come la richiesta di certificazione dell’avanzamento dei lavori, pari ad almeno il 60% del totale. Facendo ciò, però, rimarrebbero esclusi i condomini che hanno appena iniziato i loro lavori. Nonostante tutto ciò, possono sorridere le villette. Infatti, grazie al decreto denominato Omnibus, è arrivata la loro proroga: i lavori di queste potranno continuare fino al 31 dicembre 2023, superando quindi la precedente data di scadenza che era fissata per il 30 settembre.
Si sta comunque valutando un ulteriore abbassamento della detrazione, visto che potrebbe portare a nuove e importanti difficoltà nel settore edilizio. Sarà centrale, nella prossima Legge di Bilancio, il taglio del cuneo fiscale. Si darà poi anche spazio soprattutto al mondo del lavoro e a quello della famiglia. A livello fiscale, però, non c’è molta possibilità di manovra. Proprio per questo, l’Italia sta puntando di chiedere all’Europa la possibilità di togliere alcune spese dal calcolo del disavanzo pubblico, come, per esempio, quelle per l’Ucraina, e alcune legate alla transizione energetica (come ha rilanciato anche il Ministro Matteo Salvini).