L’ex presidente del consiglio torna sulle ipotesi legate alla strage di Ustica e al possibile coinvolgimento della Francia: “Non ho ritrattato assolutamente nulla”
Giuliano Amato torna sulle dichiarazioni fatte sulla strage di Ustica. L’ex Premier aveva tirato in ballo l’aereonautica francese, avanzando l’ipotesi di un attentato (realizzato con il benestare della Nato) per uccidere il leader libico Gheddafi. Oggi, interpellato dalla stampa estera, Amato ha ribadito: “Non ho ritrattato niente. Nell’intervista non ho mai detto che stavo dando la verità su Ustica. Ho detto che portavo avanti l’ipotesi più ritenuta più credibile tra quelle formulate, specificando che non avevo la verità da offrire ma il mio scopo era provocare se possibile un avvicinamento alla verità. E non ho detto a Macron di chiedere scusa ma di occuparsi della cosa: se dimostra che è infondata bene, se no deve chiedere scusa”.
Amato chiede ai piloti degli aerei che quella notte erano in volo, di farsi avanti: “La ricerca di verità da parte delle associazioni delle vittime comincia a diventare irrealizzabile perchè si muore: Purgatori se ne è appena andato, era una voce importantissima, altre che hanno vissuto la vicenda se ne possono andare, visto tutti gli anni passati. Chi ha guidato un aereo potrebbe dire ‘ero io alla cloche di un aereo che quella notte era tra gli altri a ronzare attorno al Dc9′”.
L’ex presidente ha ribadito di non essere interessato alle vicende politiche. “Non mi importa nulla delle sue politiche di oggi, nè dell’una nè dell’altra. La ragione, che ci crediate o no, è che una persona di 85 anni comincia a ragionare avendo in mente qualcosa di diverso rispetto a quello che possono avere i giornalisti che si occupano di cronaca politica. Sono un uomo di 85 anni. Avevo cominciato a pensare che questa ricerca, a cui queste famiglie non rinunciano, sta per arrivare a un tempo in cui diventa irrealizzabile, perchè si muore. Ecco. L’ho fatto per il peso della mia età”.
Amato ha confermato di non aver parlato con il Premier Giorgia Meloni (“Perchè avrei dovuto?”), e si è rivolto al Presidente francese Emmanuel Macron. “Al giovane presidente francese Macron, che aveva due anni all’epoca, chiedo che ci liberi dalla questione Solenzara (la base militare in Corsica da cui potrebbe essere partito il caccia che lanciò il missile contro il Dc9, secondo una delle piste investigative, ndr)”.
https://youtu.be/-DiWxqXrr0s?si=ZvG8NHIjeLCqbuF9
Chiusura dedicata ad una battuta: “Perchè dovrebbero esserci tensioni con la Francia? Io sono molto amico della Francia. Non condivido la testata di Zidane a Materazzi, e per me questa è l’unica questione ancora aperta. Ma per il resto io ho un rapporto eccellente con la Francia. Le mie parole a Macron sono da amico, non da persona ostile”.