Riparte la stagione politica tra Camera e Senato dopo la pausa estiva. Rispettivamente alle 15.00 e alle 16.30, deputati e senatori sono convocati nelle due ale della democrazia italiana per la ripresa delle attività in aula. Sono tanti i temi che compongono l’agenda del Parlamento, dalla Gpa alla manovra economica. In questa fase, però, il primo obiettivo sarà certamente quello della legge di Bilancio.
Ad essere attesa, tassativamente entro fine anno, è infatti l’approvazione della manovra, dopo che il governo avrà inviato alle Camera il Def.
L’ordine del giorno prevede, per oggi, “ratifiche di accordi internazionali”. Il primo punto a Montecitorio è cioè quello che affronta la discussione degli accordi internazionali, tra cui quello sullo spazio aereo comune che è stato firmato nell’ottobre 2021 a Kiev tra Ue e Ucraina.
Tutti i temi di cui si discuterà alla ripresa dei lavori tra Montecitorio e Palazzo Madama
Dopo del quale, il calendario siglato prima della pausa estiva prevede di affrontare il tema di bullismo e cyberbullismo e la tutela delle vittime della violenza e di genere. Poi si passa all’esame del salario minimo, che fa seguito alla discussione avviata prima dell’estate, e ancora al Mes, alla scadenza dello stop di quattro mesi votato in aula. Per quest’ultimo, il termine ultimo per la ratifica è il 31 dicembre.
Più infuocata sarà certamente la discussione al Senato sulla maternità surrogata, dove il governo punta a introdurre il reato universale nei confronti di questa pratica. Si attende il via libera definitivo al progetto di legge che va in questa direzione. Dalla prossima settimana tornerà poi a regime anche l’attività nelle commissioni, con una serie di audizioni. Nel mentre, andrà in scena la riforma della Giustizia del ministro Carlo Nordio e il percorso dell’Autonomia differenziata. Su queste, le opposizioni hanno già promesso lotta agguerrita, e il clima si fa perciò ancora rovente.
Il governo sta inoltre per approvare diversi decreti. Nel Dl Omnibus vi saranno infatti anche le disposizioni sugli extra-margini bancari, di cui si occuperò il Senato, passando probabilmente la palla alla commissione Bilancio.