L’uomo responsabile dell’attentato a Don Antonio Coluccia e dell’aggressione ai poliziotti della scorta, non verrà indagato per tentato omicidio, ma per lesioni.
“Quanto vale la vita di un poliziotto?” Se lo continua a chiedere Andrea Cecchini, portavoce di Italia Celere, la più importante organizzazione sindacale delle forze di Polizia. La scorsa settimana a Tor Bella Monaca, uno dei quartieri più popolari e spesso al centro di numerosi casi di cronaca, si è verificato l’attentato di don Antonio Coluccia, il prete Anti Mafia. L’agguato è stato sventato dal pronto intervento di un agente di scorta, che si è frapposto tra il sacerdote e la moto dell’aggressore facendo scudo.
“Oggi il tentato omicidio subìto dai due agenti della scorta di don Coluccia a Tor Bella Monaca è stato derubricato a lesioni”, dichiara in esclusiva ai nostri microfoni Cecchini. La domanda che faccio alla politica e all’istituzione è sempre la stessa. Quanto vale la nostra vita? La vita di un agente di polizia è il paradosso del poliziotto stesso. Se il poliziotto fosse morto, oggi avremmo avuto un bel funerale con le più alte cariche dello stato presenti. Oggi, in assenza di un finale drammatico per l’agente di polizia, abbiamo visto come il reato è passato da tentato omicidio a semplici lesioni. Ecco quanto valgono i poliziotti per lo Stato che difendiamo”.
Cecchini è molto drastico: “La vita dei poliziotti vale quanto ci pagano: una miseria. Il nulla rispetto ai nostri sacrifici e alle nostre responsabilità: pensate al paradosso dell’agente che ha rischiato la vota per salvare Don Coluccia. Lo ha fatto durante lo straordinario: bene quell’ora in più, nella quale poteva morire, gli verrà pagata, se tutto va bene, tra un anno. E in tutto questo la persona che ha fermato, verrà processato solamente per lesioni. Non posso esimermi dal condannare la politica che non proferisce mai parola per condannare quanto accaduto e quanto accade quotidianamente”.
“La situazione – conclude Cecchini – è sempre più grave e si continua a far finta di niente. La politica non batte ciglio, i media parlano di noi solo come torturatori o quando moriamo. Nel mezzo c’è un mondo che nessuno conosce eppure facciamo fare splendide carriere ad alti funzionari dello Stato, facciamo vincere le elezioni ai politicanti di turno e siamo ricche fonti di audience per rotocalchi televisivi e riempiamo le pagine dei giornali”.