Gianfranco Rotondi, figura eclettica e rocambolesca del centro post-democristiano italiano, si esprime sulla leadership di Giorgia Meloni, definendola l’unica vera erede della gloriosa DC. Altro che progetti politici estemporanei, come quello che vede impegnato l’ex premier Matteo Renzi per le prossime elezioni europee. “L’ho sempre detto: il blocco sociale che si sentiva rappresentato dal fascismo, poi dalla Dc e poi ancora da Berlusconi, ha trovato in Meloni la sua nuova referente”, dice Rotondi.
La sostanza delle sue parole, rilasciate al quotidiano Il Foglio, è semplice quanto chiara: non Renzi o Calenda, ma è Meloni la vera leader del centro. Per questo è arrivato il momento di un partito unico che comprenda anche Forza Italia.
“La premier sta dimostrando che il governo non è di destra o di sinistra, è democristiano”, dice lo storico leader DC al quotidiano diretto da Claudio Cerasa. “Si sta rafforzando con la forza tranquilla e sopravvivrà a lungo”. Mentre sulla leadership di Tajani, il futuro sembra ben segnato. “Alla fine si ritornerà al Popolo delle libertà”, vale a dire una coalizione che inglobi buona parte delle anime moderate, liberali, nazionaliste e conservatrici della destra, sotto un unico cappello. Guidato dall’attuale premier Giorgia Meloni.
Le parole di Rotondi: “In politica c’è la sinistra, c’è la destra, e poi c’è il governo”
Le parole di Rotondi, chiosa Il Foglio, non sono astrazioni lunari ma prese d’atto confermate dai sondaggi stessi, che fanno registrare il gradimento degli italiani nei confronti della leader di Fratelli d’Italia, la sua pacatezza, il suo buonsenso e le sue capacità politiche e di governare un Paese difficile, e con una situazione particolarmente delicata, come quello italiano.
La rilevazioni Swg afferma infatti che “la presidente del Consiglio è riuscita a passare, nella considerazione degli elettori, da leader di destra-destra a leader di un centro-destra a trazione molto più moderata, riscuotendo apprezzamenti anche a sinistra”, spiega Il Foglio. “In politica c’è la sinistra, c’è la destra, e poi c’è il governo. E il governo è sempre democristiano“, commenta sardonico Rotondi. “Perché come direbbe Lenin, i fatti hanno la testa dura. Così il cimento del governo tende a mitigare le asprezze ideologiche e a donare la virtù della moderazione”.
Per quanto riguarda gli attriti con la Lega, invece, per l’esponente centrista non c’è da preoccuparsi. “La Lega fa un suo percorso che non credo possa andare a detrimento della coalizione”, spiega. Mentre per Forza Italia la musica cambia. “Non ha molto senso che Meloni e Tajani stiano in due partiti diversi”. Sul centro di Renzi e Calenda è invece lapidario. “Uno spazio politico che non esiste”, dice. “La Dc aveva senso solo perché era l’alternativa alla sinistra”.