Napoli, oggi l’ultimo saluto a Giovanbattista Cutolo: il ragazzo e musicista di 24 anni ucciso con vari colpi di pistola per motivi futili
E’ il giorno del dolore. E’ il giorno della rabbia. E’ il giorno dell’ultimo saluto per Giovanbattista Cutolo. Il ragazzo che, la notte del 31 agosto, è stato ucciso in piazza Municipio (a Napoli) con tre colpi di pistola che non gli hanno lasciato scampo. Ucciso senza un motivo. A quanto pare per uno scooter parcheggiato male e, soprattutto, per aver avuto una discussione con una persona sbagliata. A fare fuoco un minorenne, di 16 anni, tra l’altro con precedenti penali alle spalle (tentato omicidio).
Buona parte di Napoli ha voluto rendere omaggio al ragazzo per dedicargli l’ultimo saluto. Presente anche la sua orchestra che gli ha dedicato il suo brano preferito, tra la commozione generale dei presenti. In particolar modo dei genitori, distrutti dal dolore e ancora sotto shock per quanto accaduto. Fanno fatica a crederci anche gli amici che il loro “Giogiò” (così soprannominato da tutti) non ci sia più in questo mondo. Lui che era un talento della musica e che era fortemente richiesto anche fuori regione. Non ha mai voluto lasciare la sua città: una città che, però, gli ha voltato le spalle.
Napoli, è il giorno dei funerali di Giovanbattista Cutolo: le parole dell’arcivescovo
A celebrare la funzione l’arcivescovo Mimmo Battaglia: “L’ennesimo figlio ucciso senza alcun motivo dalla mano di un altro figlio di questa stessa città: non vorrei essere qui. Non vorrei essere qui, non per sottrarmi al dolore di genitori, amici, parenti e familiari che lo piangono con il cuore straziato, avrei voluto parlare con lui, più che parlare di lui. Se qualcuno un tempo ha detto ‘fuggite’, e qualcun altro oggi dice ‘scappate’, io vi dico: restate! Restate! E operate una rivoluzione di giustizia e di onestà!
Restate e seminate tra le pietre aride dell’egoismo e della malavita il seme della solidarietà , il fiore della fraternità, la quercia della giustizia. Io sono certo che questo non è un sogno o l’invito utopistico di un vescovo: questo è e sarà grazie a noi, grazie ai giovani onesti e sani di questa città il futuro che il Signore sta preparando per la città. Un futuro in cui nessuno sarà lasciato indietro, in cui ogni figlio di Napoli sarà figlio di tutti e per tutti sorgerà un sole nuovo, un’alba nuova, una nuova primavera di speranza“.
Applausi dopo la fine della sua omelia ed anche all’uscita del feretro. I funerali si sono celebrati nella chiesa del Gesù Nuovo. Moltissime le persone in piedi e tutti i posti a sedere sono occupati. Nessuno è voluto mancare per l’ultimo saluto ad un ragazzo perbene. Commovente l’abbraccio della madre al feretro bianco dove all’interno c’è suo figlio. Presente anche il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca ed il ministro degli Interni, Matteo Piantedosi.