Festival del Cinema di Venezia, tutti in piedi per il film di Pietro Castellitto “Enea” dove ha ‘diretto’ (per la prima volta) suo papà Sergio
Quando si fa il nome di Castellitto ovviamente non si può non pensare a Sergio, ovvero uno degli attori più importanti e conosciuti nel nostro Paese (e non solo). Da qualche tempo, però, si è fatto spazio anche suo figlio Pietro. Lo stesso che si è fatto apprezzare, proprio in questi ultimi giorni, direttamente da Venezia, dove sta andando in scena l’80ma edizione del Festival del Cinema. Tanto da presentare il suo nuovo film “Enea” che ha avuto un grandissimo successo. Con tanto di standing ovation per lui dal pubblico che ha gradito.
Dopo il grande successo de “I Predatori” (con tanto di vittoria per la migliore sceneggiatura nella città lagunare nel 2020) l’attore e regista romano ha voluto raccontare il suo secondo lungometraggio. Sul famoso ‘red carpet’ è presente l’intera famiglia Castellitto: papà Sergio, mamma Margaret Mazzantini ed i fratelli Cesare, Maria e Anna. Successivamente ha trovato il tempo di rilasciare una interessante intervista ai microfoni del quotidiano “Il Messaggero“. Protagonista del film? Proprio papà Sergio. Ed ha spiegato anche il perché.
Sa bene che potrà ricevere qualche critica, ma è pronto ad affrontarle: “Non ho paura. Dopo il primo film sono diventato più severo con me stesso. Accuse su ambiente dorato del film? Credo che la voglia di vitalità e avventura sia trasversale, comune ai giovani di ogni classe sociale”. In molti, però, hanno discusso sul fatto che avesse scelto di far interpretare il ruolo di “padre depresso” proprio a Sergio Castellitto. In merito a ciò ha voluto spiegare anche il perché.
Altro che “raccomandazioni” o cose del genere, Pietro ha rivelato: “In un primo momento ho provato a non lavorare con lui. Ma dopo aver scartato un altro attore ho capito che nessuno avrebbe avuto la sua ironia, forse solo Adam Driver”. In questo film ha scelto attori poco “noti” al grande pubblico. Ma che, allo stesso tempo, non ha mai avuto dubbi di puntare fortemente su di loro. Stiamo parlando di Chiara Noschese e Giorgio Montanini.
“Per me conta di più un caffè con l’attore che il provino. Mi interessa il suo percorso, specie se ha sofferto. Si dice che i giovani siano tristi perché hanno un futuro incerto, ma a sostenerlo sono i grandi. Non è vero: noi vogliamo l’avventura”. In conclusione si è voluto soffermare sulla serie tv dedicata a Francesco Totti e che lo ha visto come assoluto protagonista come “Speravo de morì prima”: “Non lo vedo più, ma penso a lui ogni giorno”.