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Cronaca

Infermiera uccisa a Roma, le prove contro il killer sono schiaccianti

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Cristiano

Infermiera uccisa a Roma, le prove che sono fuoriuscite contro il killer sono a dir poco schiaccianti: gli ultimi aggiornamenti

Una città ed un intero Paese ancora sotto shock per quanto accaduto negli ultimi giorni con l’uccisione di una donna. L’ennesimo femminicidio che si verifica in Italia (il 78mo dall’inizio di quest’anno). Vittima una infermiera di 52 anni, si chiamava Rossella Nappini. Ricordiamo che quest’ultima è stata uccisa nell’androne del suo palazzo con una serie di coltellate. Solamente l’autopsia sarà in grado di stabilire quanti colpi ha sferrato il suo killer.

Infermiera uccisa a Roma (Ansa Foto) Notizie.com

L’omicida che, successivamente, si è scoperto essere un suo ex compagno di origine straniera. Si tratta di un uomo di nazionalità marocchina, di anni 45 e che si chiama Adil Harrati. Il killer è stato identificato ed arrestato il giorno dopo. Gli inquirenti e le forze dell’ordine non si sono mai fermati con le indagini. Tanto è vero che, proprio nelle ultime ore sono emerse delle prove a dir poco schiaccianti contro di lui. La sua posizione, infatti, si aggrava sempre di più.

Roma, infermiera uccisa a Roma: si aggrava posizione di Adil Harrati

Come riportato in precedenza emergono ulteriori prove sul fatto che, ad uccidere la professionista sanitaria, sia stato proprio Harrati. Un omicidio che si è consumato nel pomeriggio di questo lunedì, poco dopo le ore 15. Secondo quanto riportato da alcuni media e fonti locali pare che ad incastrarlo siano le immagini delle telecamere di videosorveglianza. Elementi legati alle celle telefoniche e testimonianze.

Infermiera uccisa a Roma (Ansa Foto) Notizie.com

Non è affatto finita qui visto che, dagli ultimi accertamenti che sono stati effettuati, si è scoperto che l’uomo fosse un irregolare nel nostro territorio. Nelle prossime ore, direttamente dal carcere di Regina Coeli (sempre a Roma) si verificherà l‘interrogatorio di convalida nei suoi confronti. In passato il 45enne aveva avuto una relazione con la vittima. Le accuse nei suoi confronti sono gravi: omicidio con l’aggravante della premeditazione contestata dalla Procura della Capitale.

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