Radja Nainggolan smuove gli animi del popolo giallorosso durante una live di ControcalcioTv, nella quale ha espresso la sua su svariati temi di attualità, sul suo passato e anche sulle possibilità del futuro
Tra le strade della città eterna, nonostante l’evidente parabola discendente della sua carriera, si continua a udire il ricordo di Radja Nainggolan che, ai tifosi romanisti, ha lasciato un ricordo dolce, che sembra destinato a rimanere scolpito nelle menti e nei cuori del popolo giallorosso.
Con il suo distintivo carattere sopra le righe e grazie ad una sincerità difficilmente riscontrabile nel calcio contemporaneo – ormai filtrato dall’ossessione per il brand societario e l’immagine candida dei propri calciatori – Radja non è stato dimenticato e, durante un’intervista esclusiva con ControcalcioTv, ha nuovamente manifestato il suo indelebile amore per la squadra capitolina, lanciando un segnale chiaro ai tifosi e alla dirigenza.
Il presente di Radja e il confronto della sua Roma, con quella di Mourinho
Come facilmente prevedibile, tanto per la piacevolezza del contesto, quanto per un’indole irrimediabilmente onesta, Radja ha risposto con schiettezza alle domande de Er Faina, Enerix e i suoi ospiti. Impossibile non iniziare chiedendo un riscontro sulle condizioni del belga: “Sto bene e voglio ancora giocare a calcio perché mi sento forte. E giocherò finché il corpo mi dirà di poterlo fare; anche l’anno scorso nella parentesi Spal ho fatto sempre bene e quindi posso dire ancora la mia. Solo che qualcuno mi deve volere, al momento non mi vuole nessuno. Al momento mi sto allenando da solo”. Un invito a nozze per un eventuale ritorno nelle fila giallorosse?
Ecco poi un rapido confronto tra la scoppiettante formazione di cui faceva parte il Ninja e i timidi risultati ottenuti, nelle prime tre giornate, dalla Roma di Mourinho: “Non è per per parlare dei singoli, ma facendo un confronto con la mia Roma non vedo questa squadra dominare come facevamo noi. Adesso hanno preso Lukaku ed acquisiranno una mentalità vincente ed importante; Romelu ha già vinto tanto in carriera e credo possa dare la scossa a ragazzi che non hanno dato il meglio di loro fin qui. Lukaku in passato ha dimostrato di aver sempre segnato tanti gol; non per niente con lui l’Inter ha vinto lo scudetto. Se segna 30 reti è chiaro che si aprono nuovi scenari per lui. Può fare molto bene in questa squadra poi va capito il futuro, perché è di proprietà del Chelsea”.
La questione Totti-Spalletti e l’addio ai giallorossi
Serve l’entrata del ficcante Enrico Camelio per scoperchiare l’argomento Spalletti-Totti, su cui Nainggolan, almeno per stavolta, non sembra volersi sbilanciare: “Spalletti merita tutto ciò che ha raccolto fino ad oggi; alla Roma ha sempre mostrato un calcio molto bello, a Napoli ha vinto uno scudetto strameritato. Sulla questione Totti, noi avevano un obiettivo di squadra e dovevamo fre il bene della della Roma. Francesco non si aspettava il poco minutaggio che gli fu concesso ma sono dinamiche del calcio; sono amico di entrambi, credo sia stato più un caos nato da fuori, dai tifosi perché non credo che troveranno mai un altro idolo come Totti. Spalletti è stato il tecnico più bravo mai avuto, con lui mi sono divertito più di tutti. Però anche Conte era bravo”.
Si parla poi di identità romanista e dell’addio a Trigoria: “Noi avevamo Daniele De Rossi – romanista con il romanismo nelle vene – che ci caricava e ci indicava la strada. Manca un tipo alla De Rossi; Pellegrini è romano ma ha un carattere diverso, è più docile. Daniele quando ti deve massacrare lo fa, così come quando utilizza parole di incoraggiamento”. Ecco poi la considerazione sull’addio alla Roma: “Mi sono solo pentito di essere andato via perché c’era una persona che aveva il ruolo di direttore e che voleva mandarmi via a tutti i costi. Ma se avessi saputo che sarebbe andato via dopo cinque mesi, avrei resistito. Sono fatto così, non posso stare con chi non mi vuole”.
Il pronostico sulla stagione e la dichiarazione bomba
Ecco anche un pronostico per la stagione da poco iniziata, in cui Radja sembra non avere dubbi sulla favorita: “La Roma l’ho vista allo stadio la prima gara. La Juve non la vedo giocar male, il Milan è molto forte ma è l’Inter la favorita perché ci sono poche squadre come quella nerazzurra. La Lazio, invece, credo possa ripetere la stagione disputata lo scorso anno. Ma vediamo tutto dopo la decima giornata”. C’è anche il tempo per un commento volante sul Napoli e, soprattutto, su Rudi Garcia, con cui Radja ha condiviso una parte del suo luccicante percorso: “Garcia si va fa voler bene, è un gentiluomo; arrivare a Napoli dopo l’anno dello scudetto con un calcio particolare, non è semplice mettere poi le proprie idee. Al momento fanno un po’ fatica ma riprendendo il filo e la retta via, magari torna il Napoli bello”.
Ma la dichiarazione che ha sbigottito i tifosi giallorossi collegati in diretta, arriva circa a 25 minuti dall’inizio della diretta, e dimostra in tutto e per tutto le volontà dal belga: “Per la Roma sono disposto a giocare con un contratto a gettone. Vedo giocatori forti in questa squadra ma penso possa dare qualcosa anch’io. Io in campo le sfide le ho sempre vinte e questa me la giocherei. Posso giocare regista, mezzala, trequartista; ho giocato in ogni ruolo in carriera. Adesso si gioca con la testa”.
La rivalità dei derby e l’Arabia
Sulle celebri dichiarazioni rilasciate alla viglia di un derby tra Roma e Lazio, in cui il centrocampista sminuiva platealmente i cugini romani, Radja risponde: “Non mi sono pentito di quelle parole; quasi ogni Derby che giocavo era un successo. La differenza tra il derby di Roma e Milano? A Roma inizia la tensione settimane prima, gli sfottò. Milinkovic-Savic è un grande giocatore ma ha altre qualità; io quando giocavo contro giocatori come lui la mettevo sul piano dell’intensità. Quando ero alla Roma ero il più forte di tutti”. Gli intervistatori domandano al Ninja anche la natura del suo rapporto con la Juventus: “La Juve mi voleva prima della Roma; non ci andai perché non è divertente giocare in una squadra che vince sempre. Io andai alla Roma per provare a batterli. Ho poi parlato con il Chelsea quando il manager era Conte, poi sono andato all’Inter e mi ha scartato”.
Si continua parlando della chiacchieratissima Arabia, per alcuni terra di mercenari, per altri legittimo obiettivo economico. Il Ninja si sbilancia senza timore: “Io in Arabia? Ci andrei subito. Guardiamo la realtà in faccia; se ti offrono molti più soldi di quanto ne guadagni attualmente, certo che uno ci va. Anche a 20 anni? Io ho rifiutato la Cina nell’anno della semifinale di Champions League. Ma ognuno va là per i soldi. Non è vero però che è un torneo più competitivo della Ligue 1; ho visto l’Al Nassr prendere gol a palate da tutti”. Si conclude sul tema Spalletti in Nazionale: “Spalletti ha un’idea di calcio molto divertente e spettacolare da vedere da fuori ma è difficile applicarla in Nazionale perché non hai tutti i calciatori ogni giorno. Spero che riesca a plasmare la sua idea all’Italia”.