L’ex premier Matteo Renzi ha lanciato nei giorni scorsi il suo nuovo contenitore politico, dal nome “Il Centro”. Intervistato dal quotidiano della Cei Avvenire, Renzi ha presentato la sua idea spiegando come, a suo avviso, si differenzi dal sovranismo di Meloni e Salvini e dalle posizioni di Schlein e Conte.
I temi toccati sono molti, dai migranti a Caivano, passando per le critiche a lui rivolte sull’Arabia Saudita fino a, ovviamente, le sue posizioni sull’Ue.
“Salvini e Meloni sono due sovranisti, Conte e Schlein due populisti. Io dico che un cittadino che ha creduto nel Pd riformista o nella rivoluzione liberale di Fi, non si sente rappresentato. C’è spazio per una casa comune di chi crede in un altro modo di far politica. Il centro è questo, l’unica alternativa a chi vive di slogan“. È questa l’idea politica che l’ex premier Renzi ha presentato al quotidiano Avvenire, parlando della sua nuova “creazione” centrista.
Renzi, che nei confronti della sua esperienza politica oggi sente critiche feroci, ad esempio sul Jobs act, difende la sua riforma del lavoro sostenendo che “ha creato più di un milione di posti di lavoro, ha eliminato la pratica barbara delle dimissioni in bianco, ha riordinato la giungla di co.co.co e co.co.pro., ha stabilizzato centinaia di migliaia di giovani con le decontribuzioni, ha eliminato l’Irap sul costo del lavoro”.
Sul tema delle coalizioni, Renzi ha spiegato di trovarsi “in linea con le decisioni di Renew Europe a Vienna, quando invita i riformisti a unirsi in un centro capace di fare un buon risultato”, ma non su quelle di Calenda, che “al momento ha detto che non ci sta”. Per quanto riguarda la soglia del 4%, invece, vero obiettivo e scoglio del politico fiorentino, Renzi si limita a dire che “cercheremo di superarla”. Sui migranti, invece, si dice “con Zuppi tutta la vita”, il cardinale a capo della Cei che invoca un tavolo con il governo su cui affrontare la tematica.
“Sono già alla quarta o quinta vita politica”, chiosa Renzi rispondendo al giornalista che gliene chiede conto. “Sono stato sindaco, premier, presidente di turno dell’Ue. Ho fatto una scissione per mandare a casa Conte e portare Draghi. Sono direttore di un quotidiano, vengo chiamato in giro per il mondo per fare conferenze e nel tempo libero raggiungo i sogni che mi ero programmato di avverare entro i 50 anni, come quello di correre una maratona sotto le 4 ore. Non mi annoio”.