Era l’11 settembre 2001 quando l’attentato alle Torri Gemelle scioccava il mondo. Un attacco che ha segnato la storia e cambiato molte cose.
Ci sono vicende storiche che rimangono impresse nella mente di ognuno di noi e a distanza di 22 anni molto probabilmente tutti ci ricordiamo cosa stavamo facendo quando in televisione annunciavano l’attacco agli Stati Uniti e alle Torri Gemelle. Un attentato che ha scosso il mondo, ma anche cambiato la storia di quest’ultimo.
Gli ultimi due decenni sono stati caratterizzati dall’incubo di nuovi attentati nel cuore dell’Occidente, ma anche dalla caccia degli Stati Uniti a Osama bin Laden e ai suoi successori.
L’America ricorda l’11 settembre
Sono passati ormai 22 anni da quell’11 settembre, ma nella mente degli americani (e non solo) continua ad essere vivo le ore frenetiche tra soccorsi e paura di altri attentati. E in questo giorno, ormai presente sui libri di storia, gli Stati Uniti si preparano a vivere diverse commemorazioni per ricordare le vittime dell’attentato.
A differenza degli altri anni, Joe Biden non sarà a New York. Il presidente è stato impegnato in un viaggio in Vietman e farà tappa in Alaska per fare un discorso da una delle basi militari statunitense. Nella città centro dell’attentato ci sarà la vice presidente Kamala Harris. La first lady Jill Biden, invece, deporrà una corona di fiori al Pentagono, altro luogo nel mirino dei terroristi 22 anni fa. Una giornata, quindi, che consentirà di omaggiare le vittime, ma anche di mantenere vivo il ricordo di una mattinata da incubo per l’intero mondo e non solo per gli Stati Uniti.
Anniversario tra polemiche e tensioni
Nonostante l’11 settembre sia il giorno per ricordare queste vittime, non mancano polemiche e tensioni. Come ricordato dall’Adnkronos, l’assenza di Biden a New York e alla Casa Bianca ha portato a diverse critiche al presidente americano con un militare reduce dalla guerra al terrorismo che ha parlato di un insulto e uno schiaffo agli americani.
Alta tensione anche tra lo stato e le famiglie delle vittime. Queste ultime stanno protestando contro l’intenzione della magistratura militare di aprire ad uno sconto di pena agli architetti degli attacchi in cambio di una piena confessione.