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Caivano, don Patriciello denuncia la “stesa”: “Sfrecciano per i viali sparando all’ impazzata. E’ il terrore”

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Luigia Luciani

Caivano e la denuncia shock di Don Patriciello su Facebook: “Armi pesanti in mano.  Sfrecciano per i viali sparando all’ impazzata. E’ il terrore”. La “stesa” è avvenuta ieri sera intorno alla mezzanotte

“La domenica volge a termine – scrive don Maurizio Patriciello  – manca poco più¹ di un’ora alla mezzanotte. Per la gente della mia parrocchia non c’è pace.

Caivano, Don Patriciello denuncia la stesa, foto Facebook

In sella alle loro moto, sono arrivati ancora una volta. Volti coperti. Armi pesanti in mano.  Sfrecciano per i viali sparando all’ impazzata. E’ il terrore. Le ‘stese’ fanno paura. Può morire chiunque. Signore, aiutaci. E voi tutti che avete criticato le forze dell’ordine e l’intervento del governo, vergognatevi. E, se avete il coraggio, venite voi ad abitare con i vostri figli al ‘Parco Verde’ in Caivano. Forza, fratelli e sorelle onesti del Parco Verde. Coraggio. Il Signore non ci abbandona”.

Caivano, don Patriciello denuncia la “stesa”: “Sfrecciano per i viali sparando all’ impazzata. E’ il terrore”

Caivano, Don Patriciello denuncia la stesa, foto Facebook

La denuncia social arriva direttamente da Don Patriciello, parroco che da anni si batte contro la criminalità. Soprattutto a Caivano, soprattutto al Parco Verde, dove all’alba del 5 settembre, lo Stato aveva fatto vedere e sentire la sua presenza  con un’operazione interforze durante la  quale sono stati impiegati 400 uomini. Soltanto qualche giorno dopo verrà varato il decreto ribattezzato Caivano. Laddove la cronaca aveva portato ( di nuovo) l’attenzione di opinione pubblica e istituzioni, laddove si era scoperto che due cuginette di 10 e 12 anni erano state ripetutamente stuprate da un branco di ragazzi e ragazzini, (complice forse un’intera comunità silente) alla fine di agosto era arrivata la premier Meloni. Per un’ assunzione di responsabilità e una promessa “impegnativa”.

“A Caivano “lo Stato ha fallito”, ma “in tempi brevi ci sarà una bonifica radicale”. Aveva dichiarato il presidente del Consiglio al termine della visita e del comitato provinciale per l’ordine pubblico e la sicurezza.  “Meglio di così non poteva andare”, aveva invece dichiarato proprio Don Patriciello al termine di un colloquio di oltre 40 minuti con Meloni,  durante il quale il sacerdote chiede pure  un intervento per “oscurare i siti porno”. “Ha preso degli impegni e noi le crediamo. Abbiamo un desiderio grande di applaudire, ma se le promesse, come accaduto altre volte, non verranno mantenute sapremo anche fischiare”. Ma Don Patriciello dai suoi social in questi giorni aveva continuato ad informare, ad aggiornare: il sacerdote non vuole che l’attenzione dei più, venga meno dopo la grande risonanza successiva ai fatti di cronaca e politica.

Quindi 9 ore fa pubblica sulla sua pagina Facebook ufficiale la notizia della “stesa”, dell’avvertimento. Nel gergo della camorra, la stesa vuol dire intimidazione. Poi dopo due ore, un altro post compare sul profilo del sacerdote. “Notte insonne. Notte da incubi. Gli uomini con il mitra sono scappati. Ritorneranno. È certo. Nessuno sa dire quando ma ritorneranno. Intanto si vive nel terrore. Abbraccio tutti. I bambini e i vecchi. I giovani e i malati. Un abbraccio grande agli uomini e alle donne delle forze dell’ordine. Stamattina si ricomincia. Siamo stanchi. Sfiniti. Ma dobbiamo raccogliere le forze. Signore, donaci la forza di non mollare. Di non arrenderci. Di non scappare. Allontana da noi la paura che ci paralizza. E moltiplica la speranza. Resta con noi, Signore. Resta con noi. Padre Maurizio Patriciello”

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Luigia Luciani