Un anno e mezzo tormentato da quando è rientrato in Italia dagli infortuni e dalle vicende giudiziarie e adesso questo
Un anno e mezzo maledetto. E chissà che non c’entri qualcosa la “maledizione” che gli aveva tirato il fratello Mathias per quella brutta storia legata al ricatto di soldi un anno e mezzo fa circa. Non è così, ma di sicuro per Paul Pogba da quel momento in poi la sua storia ha preso una piega davvero brutta, torbida e impressionante per tutto quello che gli è capitato da quando è rientrato in Italia alla Juventus. Già perché il 30enne centrocampista francese è risultato positivo al testosterone in un controllo antidoping effettuato dopo la partita tra Udinese e Juventus del 20 agosto, prima giornata di Serie A, vinta dai bianconeri per 3-0, in cui il francese era rimasto in panchina.
Una brutta storia e soprattutto una tegola pesante per il giocatore e per la Juventus. In base al Codice sportivo antidoping, semmai ci fosse la conferma della positività, il calciatore rischierebbe fino a 4 anni di squalifica per l’uso di una sostanza proibita. C’è da dire che a volte il testosterone viene assunto inconsapevolmente attraverso pomate o gel. E non è escluso che possa essere questo il caso dello juventino. Di sicuro per il ‘Polpo’ è un’altra brutta storia dopo una stagione difficilissima alla Juventus, tra infortuni e problemi psicologici.
La sostanza incriminata, il testosterone, è l’ormone sessuale maschile per eccellenza e agisce soprattutto sul cervello portando a un aumento di aggressività, di motivazione e di determinazione, oltre, naturalmente, ad accorciare i tempi di recupero, considerato che le micro-lacerazioni che vengono a verificarsi durante la contrazione muscolare guariscono prima. E sembra essere proprio il caso del giocatore della Juventus, alle prese da troppo tempo con problemi al ginocchio.
Ora il giocatore verrà immediatamente sospeso da tutte le attività della squadra. Non si potrà allenare più con i suoi compagni fino a quando il Tribunale Antidoping, il Nado, discuterà il suo caso ed emetterà il verdetto di innocenza o colpevolezza. Da parte sua il giocatore, insieme ai suoi legali, dovrà dare delle spiegazioni e una delle prime cose da fare e non dire di non aver assunto nulla perché il laboratorio, in questi casi specifici, non commette alcun errore. E un’altra cosa da evitare e chiedere le controanalisi, anche perché sono inutili e fatte sullo stesso campione di urina. Cercare di capire dove si è sbagliato e portare delle giustificazioni valide. Da capire in questa situazione quale sarà il comportamento della Juventus se assisterà o meno il suo campione sfortunato.
Un ritorno in bianconero dopo sei anni di Manchester United che alla fine si è rivelato un flop: prima la lesione al menisco laterale del ginocchio destro durante la tournée estiva, poi l’intervento chirurgico ritardato, invano, per non saltare i mondiali in Qatar. Il rientro in campo è arrivato solo il 28 febbraio (complice uno stiramento all’inguine), ma dopo appena 161 minuti collezionati in 10 partite è arrivato un altro infortunio alla coscia che ha messo fine a una stagione che anche per la Juve è stata da dimenticare. Un calvario, insomma.
Per non parlare delle minacce di estorsione arrivate dal fratello Mathias, un caso che dopo la sua denuncia sarà discusso in settimana davanti al Tribunale di Parigi e per il quale riceve la protezione dalla Polizia di Torino. Poco prima che uscisse la ‘bomba’ della positività, Pogba si era sfogato in un’intervista ad Al Jazira: “In quei giorni pensavo ‘Non voglio più soldi, smetto di giocare. Voglio solo stare con persone normali, che mi ameranno per quello che sono, non per la fama o per i miei soldi’. A volte è veramente dura“. E ancora: “Voglio dimostrare che non sono debole. Possono parlare male di me ma io non mi arrenderò mai“.