In merito all’argomento relativo all’inflazione (e non solo) ne ha parlato il sindaco della città di Torino, Stefano Lo Russo, in una intervista al quotidiano “La Stampa”
A dire il vero non si tratta affatto della prima volta che “punzecchia” il governo. Così come gli argomenti in questione non siano assolutamente cambiati. Si ritorna a parlare nuovamente di inflazione. In merito a ciò il suo partito continua a puntare il dito contro la squadra formata dalla premier Giorgia Meloni. Stefano Lo Russo, attuale primo cittadino di Torino, ne ha parlato in una intervista che ha rilasciato al quotidiano “La Stampa“.
L’esponente del Partito Democratico (in quest’ultimo periodo non sta vivendo un buon momento il suo partito dopo lo ‘scippo’ da parte di Carlo Calenda) si è soffermato su vari temi. In primis quello relativo alla tassazione che riguardano gli extraprofitti. Queste sono alcune delle sue dichiarazioni a riguardo: “Penso alla tassazione sugli extraprofitti. Ovvero che prima fanno il decreto, le banche non lo sanno e Forza Italia si smarca. Stiamo parlando di cose importanti e non di poco conto”.
Il sindaco del capoluogo piemontese ha continuato dicendo: “In questo modo ci si sta giocando il futuro dell’Italia, tra l’altro in un momento complicato. La recessione imminente è sempre dietro l’angolo. Noto che si prova a rispondere più ai gruppi elettorali di riferimento, che ad avere una visione sistemica di Paese. Manca un disegno complessivo”. Per Lo Russo, il lavoro della Meloni fino a questo momento, non è stato affatto sufficiente.
Poi ha concluso dicendo: “A Cernobbio il presidente del Forum ha posto la questione demografica. Ovvero che se il Paese non affronta di petto questa situazione, sono convinto che entro 12-15 anni si potranno avere dei problemi di sostenibilità economico-finanziaria non indifferenti. Penso alle pensioni, alla sanità, ai meccanismi che generano la ricchezza del Paese. Si può puntare sull’incremento delle nascite. Altrimenti credo che l’unica strada da intraprendere è quella di cambiare il paradigma sul tema migratorio. Altrimenti bisogna tenere insieme le due cose”.