Juventus scelta clamorosa, il club è in vendita: i dettagli

Dopo cento anni, la famiglia Agnelli ha deciso di mettere la società sul mercato e pare ci siano già delle proposte

Tutti spiazzati e increduli: Juventus in vendita. Mai in cento anni si sono lette e udite due parole del genere accostate al club bianconero. A scriverlo è il quotidiano Il Giornale che, senza dubbi e incertezza, ha sparato in prima pagina il titolo che nessun tifoso juventino ha mai visto nella sua storia. Ma la decisione è presa, la Exor, il fondo e soprattutto la galassia della famiglia Agnelli con il quale controlla tutto dalla Fiat alla Ferrari e anche la Juventus, ha deciso di mettere sul mercato la famosissima squadra di calcio a livello mondiale. La squadra che in Italia ha vinto più di tutti e ha i tifosi più numerosi. Ma c’è da registrare la smentita da parte della stessa Exor che tramite un comunicato ha spiegato: “Le ipotesi ventilate da un quotidiano sulla cessione della Juventus sono destituite di ogni fondamento“.

La decisione
Elkann e Andrea Agnelli all’epoca quando erano dirigenti della Juventus (Ansa Notizie.com)

Una scelta dolorosa, ma, a quanto pare, inevitabile. Troppi dissidi, troppe divisioni interne e troppi soldi da dover recuperare. E’ soprattutto questo il dato che preoccupa di più. Ed è per questo che la famiglia che da quasi cento anni ha in mano il club ha deciso di mettere sul mercato la società. E pare che, dopo qualche ora di rumors e di voci che giravano da giorni, siano già arrivate manifestazioni d’interesse, solo ed esclusivamente dall’estero. C’è qualcuno all’interno della famiglia che non è totalmente d’accordo, ma pare sia in minoranza e tutto converga verso questa scelta clamorosa.

Troppi dissidi interni, troppe discussioni e troppi soldi da gestire e recuperare anche per Exor

La squadra
I giocatori della Juventus alla fine di una partita salutano i tifosi (Ansa Notizie.com)

Il quotidiano Il Giornale racconta soprattutto quello che c’è dietro a questa decisione da parte della famiglia, o presunta tale. Già perché quanto sta accadendo da qualche anno a questa parte, tutto sembra tranne che una famiglia felice e in completa sintonia. Il quotidiano e la firma di Tony Damascelli spiega che si è davanti a un vero e proprio romanzo, del quale si sa tanto ma non tutto e fa capire che c’è molto di più. Si parte dalla questione dei quadri d’autore, Picasso, Monet, Bacon, De Chirico, Balthus misteriosamente sottratti all’eredità, secondo la denuncia di Margherita de Pahlen, figlia dell’Avvocato Gianni, l’azione dei detective incaricati di ritrovare le tele, il vano sopralluogo della Procura di Milano e dei magistrati svizzeri nel deposito di Chiasso che avrebbe dovuto conservare le preziose opere, trovando invece i locali vuoti. Tutto è figlio della storica causa della stessa Margherita contro i figli John, Lapo e Ginevra sugli accordi del 2004 sul patrimonio di famiglia. Per non parlare di quanto accaduto ad Andrea Agnelli alla Juventus, con il successo sportivo, ma anche il crollo contabile del club con la parentesi vicenda giudiziaria.

Da lì, da quelle situazioni intricate e mai più sanate, il giorno della fine. La paura che la Fiat, l’azienda ammiraglia della famiglia, potesse fare la fine della Parmalat. Timori che convinsero la figlia dell’Avvocato ad uscire dal gruppo, cedendo le sue azioni e ricevendo il dovuto, due miliardi e mezzo di euro oltre a vari immobili, ma per venire a sapere dopo che il valore delle azioni che aveva venduto si erano moltiplicate più volte. La sensazione di essere stata presa in giro dai figli e dall’azienda stessa e ancora una causa dalla quale non se ne esce più e dalla quale è sicura vincitrice.

Perdite per 240 milioni, ricavi inferiori a 600 milioni, debiti addirittura superiori e un valore di Borsa di 800 milioni

La svolta
Il tecnico della Juventus Max Allegri con Thiago Motta (Ansa Notizie.com)

Una brutta storia che sta minando la serenità dell’azienda in tutto, tanto da minare solidità e situazioni importanti di future sinergie che stanno venendo meno. In tutto questo tante tragiche vicende che adesso assumono un contorno diverso. Per non dimenticare quanto accaduto a Calciopoli, per poi passare tutto ad Andrea Agnelli, capace di grandiosi risultati calcistici ma, al tempo stesso, autore di una caduta incredibile, tanto che, nonostante ricapitalizzazioni per 500 milioni da parte di Exor, la holding olandese cui fa capo, diciotto consigli di amministrazione convocati in un solo anno, i conti ancora sono in rosso e con l’ennesima onta di vicende giudiziarie che hanno segnato non poco l’equilibrio del club soprattutto a livello economico-finanziario.

Ci sono perdite per 240 milioni, ricavi inferiori a 600 milioni, debiti addirittura superiori e un valore di Borsa di 800 milioni – numeri e soldi che pesano in modo non più sostenibile su Exor. Che, dopo un infuocato consiglio d’amministrazione, ha deciso che non vuole più addossarsi l’impegno di sovvenzionare il club tanto da iniziare a parlare di dismissioni dalla Juventus. E forse non sarà l’unica. Un asset da riequilibrare, ripulire e mettere sul mercato per un valore base di non meno di un miliardo e mezzo, impresa non facile ma non più impossibile. E sembra che, nonostante l’operazione debba ancora cominciare, ci siano manifestazioni d’interesse molto importanti dall’estero, arabi su tutti, ma non solo.

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