Il sottosegretario all’Economia, Federico Freni, ha affrontato il tema della ‘legge di Bilancio’. Lo ha fatto in una intervista rilasciata al quotidiano “La Repubblica”
Federico Freni non ci sta e vuole allontanare, una volta e per tutte, le continue critiche e polemiche in merito alla ‘legge di Bilancio‘. Lo ha fatto parlandone alla ‘Repubblica’. Il sottosegretario all’Economia ci ha tenuto a spiegare che la manovra in questione è un atto programmatico di politica economica. Allo stesso tempo, però, ha ribadito che non si tratta affatto di una lista della spesa. Specificando anche che il quadro delle risorse verrà definito solamente dopo la presentazione della Nadef.
L’esponente della Lega ha continuato dicendo: “Il quadro delle risorse sarà definito dopo la presentazione della Nadef. Le risorse arriveranno dagli spazi di bilancio e dalla cancellazione di misure che non hanno un impatto effettivo sulla crescita del Paese”. Poi si è soffermato anche sull’idea voluta dagli alleati di Forza Italia, ovvero che vogliono modificare la tassa sulle banche: “Le valutazioni sono in corso, ispirate a migliorare l’impianto di una misura una tantum, che in questo contesto è un atto di giustizia. Non escluderei una modifica della base imponibile per tutelare i titoli di Stato”.
Per quanto riguarda il tema sulla tassa sulle multinazionali ha precisato: “La definizione di un livello di imposizione fiscale minimo globale non è un atto unilaterale del governo: è prevista da una direttiva Ue, che intendiamo recepire per attuare un intervento giusto e necessario. Nessun intento persecutorio, ma una tassazione destinata a sostenere le fasce più deboli della popolazione”.
Mentre sulla quantificazione delle risorse è attualmente in corso: “Credo che la sanità, insieme al taglio del cuneo fiscale e alle politiche per favorire la natalità, rappresenta una delle tre priorità essenziali della legge di bilancio”. La mentalità del suo partito non è affatto cambiata. Ovvero con la rateizzazione delle tasse per gli autonomi: “La rateizzazione del maxi-acconto di novembre è da sempre una nostra proposta.
Il principio è stato inserito nella delega fiscale. Stiamo seriamente valutando la possibilità di anticipare l’attuazione nella legge di bilancio”. In conclusione sul Patto di stabilità: “Potremmo restare arroccati sulle regole attuali, chiedendone un congelamento, ma non è questo il nostro approccio. Lavoriamo per una soluzione equilibrata. Per noi è fondamentale che nel nuovo Patto non vengano conteggiati gli aumenti di spesa in alcuni settori strategici“.