Le elezioni europee, l’invito di Matteo Salvini a Marin Le Pen a Pontida, passando per il caso Vannacci, sembrano far vacillare la maggioranza.
È aria di crisi? Lo abbiamo chiesto a Luca Verzichelli, professore di Scienze politiche all’Università di Siena e presidente della Società italiana di Scienza Politica (Sisp).
“Mi sembra prematuro parlare di crisi di governo. Si può parlare piuttosto di conflitti di coalizione, un classico della fenomenologia politica italiana. Tutto sommato dopo un anno di dominio assoluto del centrodestra a trazione Meloni, potevamo anche aspettarcelo. Forse non ci aspettavamo che queste tensioni fossero dominate dal tentativo di accavallamento delle posizioni”.
Cosa intende dire?
“Da un lato Meloni interpreta a fasi alterne il ruolo di leader che cerca di darsi una nuova veste moderata sul piano della politica internazionale, anche se i suoi punti di riferimento rimangono dell’estrema destra nazionalista. Indubbiamente ha fatto vari sforzi, tentando di scavalcare una posizione conservatrice alla Berlusconi. Dall’altro lato Salvini tenta di fare l’opposto. Cioè, scavalcare Meloni a destra, rinsaldando attraverso la sua persona i rapporti strategici con Marine Le Pen e insistendo su alcuni cavalli di battaglia della destra come l’immigrazione e l’interesse nazionale. In questi giorni è stato lui il primo ad attaccare Gentiloni”;
La frammentazione del centrodestra reggerà?
“I conflitti sono del tutto naturali in una situazione come quella italiana. Questa fase ci ricorda che anche il centrodestra, pur non arrivando alle vette del centrosinistra, è frammentata con andamenti schizzoidi: chi doveva essere moderato diventa radicale e viceversa”;
Con quali conseguenze per il governo?
“Non direi che possano esserci essere serie conseguenze per il governo, perché il capitale politico della coalizione è troppo ricco. Credo piuttosto, che ci saranno conseguenze per l’avanzamento di alcuni soggetti nell’esecutivo. Il circolo di Giorgia Meloni tende a proteggere molto meno certe uscite estremiste e radicali che toccano posizioni razziste, antiscientiste, no-vax e super nazionaliste. Penso ad esempio, a De Angelis e altri personaggi sotto osservazione per le loro uscite. Le conseguenze potrebbero essere una maggiore o minore fortuna di alcuni personaggi della compagine governativa”;
Chi saranno gli “sfortunati”?
“Tra i personaggi istituzionali che hanno rischiato di trovare facile critica anche da parte della componente moderata del centrodestra, ci sono i presidenti di Camera e Senato. Penso alla posizione di Lorenzo Fontana sulla famiglia, che potrebbe destare qualche preoccupazione a chi vuole continuare a lavorare in pace a Palazzo Chigi. Tuttavia mi chiedo quale possa essere il futuro di Forza Italia. La politica è fatta di compromessi e i ministri azzurri hanno un’elevata reputazione sul piano personale, perché rappresentano la cerniera con la parte moderata dell’elettorato. Ma è anche vero che non hanno un capitale elettorale molto forte, perché il loro partito è ridotto all’osso. In questo senso leggo anche il tentativo di Antonio Tajani di questi giorni di mandare avanti le nuove leve, che potrebbero avere un po’ di appeal in più”;
Potrebbero esserci rimpasti?
“Dovremo aspettare qualche mese per capire se tutti questi movimenti determineranno un rimpasto o qualche forma di ripensamento delle deleghe. Anche la posizione del ministro Fitto è sempre sotto analisi perché si occupa del Pnrr, che in questo in questo momento è la principale fonte per le politiche del Paese. Anche Fitto ha qualche vincolo legato alla frammentazione del governo”;
In questo contesto rientra il caso Vannacci. Salvini lo ha difeso dando al suo libro il beneficio del dubbio, mentre il ministro Crosetto no.
“Il generale ha già subito un ridimensionamento, perdendo la più importante posizione professionale che abbia mai raggiunto nella carriera militare. Il suo libro non è esattamente scientifico: il tentativo di molti per giustificarlo – in particolare della Lega – è giocare sul fatto che la sua posizione sia lecita in democrazia. Ma il problema del centrodestra in questo momento non è esprimere le proprie idee. Pare che la narrazione sia ascoltare anche voci anche un po’ più radicali. Questa storia si sgonfierà quando si tornerà a parlare di cose serie, così Vannacci tornerà al suo mestiere e i politici torneranno ad agire responsabilmente”.