La premier Giorgia Meloni si racconta in un libro intervista con il giornalista Alessandro Sallusti, in cui spiega quale sia la sua visione politica per l’Ue, e assicura che in Italia “le riforme si faranno”. Per la premier, infatti, senza la necessaria visione politica l’Europa non è altro che un organismo in mano a burocrati, e per questa ragione anche a Bruxelles serve una nuova stagione, magari che porti fino a una logica di bipolarismo nelle istituzioni.
Nel nuovo libro -intervista intitolato “La Versione di Giorgia” la presidente del Consiglio passa al setaccio tutte le sfide che attendono l’esecutivo, dalla guerra in Ucraina alla crisi energetica, poi l’inflazione, la transizione ecologica e il grande ambizioso progetto per l’Africa che Meloni punta a fare sbarcare anche in Europa.
Nel libro -intervista redatto con il direttore del Giornale Alessandro Sallusti, edito da Rizzoli, la premier e leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni, per la prima volta, mette nero su bianco i suoi progetti. Alcuni estratti del testo sono stati pubblicati da diversi quotidiani italiani, tra cui Corriere della Sera, La Stampa, Il Messaggero, Il Giornale e Avvenire.
I numerosi temi affrontati dalla premier
Meloni affronta necessariamente numerosi temi. Uno su tutti, di cui non si è discusso in modo particolare finora, riguarda il piano per l’Africa denominato “Progetto Mattei”, che per la premier italiana deve diventare un modello di cooperazione. Poi c’è il tema dell’emergenza fiscale, e di quello che Meloni propone come patto con i cittadini per battere l’evasione fiscale, al motto di “meno tasse e più servizi”. L’obiettivo è quello di fare in modo che gli italiani percepiscano “un fisco più giusto e un governo che ce la mette tutta”.
Sul tema particolarmente delicato delle riforme, a un anno dal suo insediamento, Meloni scommette che andranno tutte in porto. “Le nostre modifiche alla Costituzione daranno più potere ai cittadini”, dice, sostenendo che anche l’autonomia sarà realtà. Mentre il Pd di Elly Schlein non lavora al “bene per l’Italia”, dice con durezza Meloni.
L’idea della collaborazione tra Sallusti e Meloni sarebbe arrivata a Natale a Palazzo Chigi, giorno in cui i due si sono incontrati e il giornalista le ha suggerito che i presidenti del Consiglio non hanno mai scritto libri per raccontare i loro progetti durante l’incarico. Così Meloni ha risposto: “Dovresti sapere che fare quello che hanno fatto tutti gli altri non è la mia specialità”. Così Sallusti negli ultimi mesi è stato la sua ombra, seguendola e ascoltandola ogni giorno per tratteggiare una sorta di sequel al best seller del 2021 “Io sono Giorgia”.
Il restyling di Palazzo Chigi e la stoccata alle tinte “rosse” e “verdi” dei precedenti governi
Tra le 256 pagine del libro la premier rivela anche di soffrire la vita all’interno di Palazzo Chigi, ambiente “freddo” oltre che edificio “molto più cupo di quanto si immagini”. Ragione che ha spinto Meloni ha realizzare un restyling di alcune stanze, come spiega Sallusti, riverniciando le pareti di grigio perla “perché la tappezzeria damascata color oro che c’era prima non si addice alla sobrietà del tempo, e all’immagine che le istituzioni devono dare a chi le frequenta”.
Poi una stoccata a quella che definisce “l’agenda rossoverde”, anche sul fronte europeo. “La timidezza della parte moderata ha lasciato campo libero a un’agenda politica in cui il rosso e il verde hanno preso il sopravvento, almeno fino a pochi mesi fa”, ha detto Meloni. “È per questo che abbiamo il dovere di provare a cambiare”, conclude Meloni, perché “come in Italia, governi sorretti da maggioranze così eterogenee, costretti a tenere insieme con il bilancino interessi in natura inconciliabili, finiscono per produrre politiche poco coraggiose, prive di visione. E senza visione, senza politica, si crea un vuoto che è riempito dalla burocrazia, i famigerati euroburocrati”.