L’esponente del Partito Democratico, Marco Furfaro, ha rilasciato una intervista ai microfoni del quotidiano “La Stampa” dove ha voluto fare il punto della situazione
Non un momento assai facile quello che sta vivendo il Partito Democratico di Elly Schlein. Il gruppo guidato dall’italo-svizzera, proprio negli ultimi giorni, è stato protagonista di un episodio di cronaca politica che non è passato affatto inosservato. Ovvero quello dello “scippo” che ha portato la firma di Carlo Calenda. L’ex candidato sindaco della Capitale ha convinto a sposare il suo progetto ben 31 ex appartenenti ai dem. Scatenando le ire e le polemiche da parte dello stesso partito. Il Pd, però, non si dà per sconfitto e guarda avanti per la propria strada.
Soprattutto con le parole di Marco Furfaro. Quest’ultimo è considerato una delle persone di fiducia da parte della stessa Schlein. Quest’ultima, infatti, confida tantissimo in lui. Tanto è vero che gli ha offerto la ribalta di Ravenna. Una mossa non da poco visto che è intervenuto in chiusura alla festa Nazionale dell’Unità. Subito prima di lei. I suo discorso è piaciuto molto ai presenti che lo hanno applaudito. Nel frattempo, però, sono arrivate altre sue parole in una intervista rilasciata al quotidiano “La Stampa“.
Queste sono alcune delle sue parole in merito all’intervista rilasciata al noto quotidiano, ribadendo anche quali sono le battaglie che deve portare avanti: “Sanità e scuola pubblica, salario minimo, sicurezza sul lavoro, sostegno al potere d’acquisto. In troppi stanno rimanendo indietro, noi vogliamo tornare in piazza per l’Italia che non lascia indietro nessuno“. Il responsabile delle Iniziative politiche dem ha continuato dicendo: “Sono invitati tutti coloro che condividono la battaglia che vogliamo fare rispetto alle scelte della prossima legge di bilancio”.
In conclusione aggiunge: “Possiamo e dobbiamo unirci sulle cose concrete, che toccano la vita delle persone. È giusto farlo in Parlamento, ma anche fuori, per dare un segnale forte al Paese. Altra proposta unitaria? La discussione è appena iniziata, vedremo se seguiremo quella strada o presenteremo proposte comuni rispetto ai numeri e alle risorse della manovra. Perché è lì che si decidono gli orientamenti e le scelte politiche, come quella di non finanziare il servizio sanitario”.