L’ex premier e fondatore del Centro Matteo Renzi attacca sonoramente il Pd e la “coalizione larga” che ha trovato un collante nella lotta al Jobs Act, la riforza renziana del lavoro che a suo avviso ha funzionato. “Landini, Conte e Schlein? Con quest’alternativa Meloni può star tranquilla”, dice Renzi.
Intervistato dal Quotidiano Nazionale, il leader del nuovo soggetto politico “Il centro” riferisce con ironia il suo pensiero. “Stiamo freschi”, commenta vedendo quelli che un tempo erano suoi alleati e che oggi sono diventati i suoi più acerrimi nemici. Ma che forse lo erano sempre stati.
“Abbiamo un governo che non funziona, fermo, immobile. Sulla benzina, sui salari, sull’Europa, sugli sbarchi. Ma questo governo ha un grande alleato: l’opposizione. Finché l’alternativa saranno Landini, Conte e Schlein, Meloni potrà dormire fra tre cuscini”, dice Renzi in una conversazione con il Quotidiano Nazionale.
“Pensi solo al referendum sul Jobs Act: la sinistra vuol fare un referendum su una norma che ha prodotto più di un milione di posti di lavoro, che ha impedito la pratica squallida delle dimissioni in bianco, che ha ridotto la precarietà, che ha aumentato i lavori stabili. Ed è una norma scritta dal Pd quella contro cui il Pd chiede il referendum: siamo oltre la follia. Fai una legge che funziona e anziché difenderla vuoi abrogarla per abbracciare il reddito di cittadinanza?”. In sostanza, il Renzi-pensiero è che l’attuale opposizione alla sua riforma finisce per essere solamente un favore all’esecutivo guidato da Meloni, che a suo dire “non sta facendo ciò che ha promesso”.
“Meloni aveva garantito di abbassare le accise sulla benzina e le ha aumentate. Aveva assicurato di bloccare i porti e gli sbarchi sono raddoppiati. Vuole investire sui giovani ma ha tagliato i soldi sulla 18App e regalato 892 milioni alle società di serie A, con uno scandalo assoluto. I populisti sono bravi in campagna elettorale ma perdono la faccia quando governano”, dice Renzi. Poi c’è il tema del salario minimo, “tornato di moda solo perché nella proposta Conte-Cgil si prevede all’articolo 7 un aumento delle tasse”, dice Renzi, puntando il dito contro la Cgil.
“Vogliono fare il salario minimo a spese del ceto medio. Non può funzionare così: abbassiamo piuttosto le tasse alle imprese e vedrà che gli imprenditori saranno entusiasti di aumentare i salari. La proposta del campo largo è pura demagogia. Se la cambiano, siamo pronti a parlarne. Ma in Parlamento con gli emendamenti, non al Cnel da Brunetta”. A chi parla invece di alleanza con Forza Italia, Renzi risponde: “Con Berlusconi Forza Italia era il baluardo del garantismo e la garanzia di equilibrio del governo. Oggi che Berlusconi non c’è più mi sembra di vedere Forza Italia a rimorchio dei sovranisti. Spiace dirlo ma è tutta un’altra storia”.