Nelle ultime ore il dittatore nordcoreano Kim è arrivato in Russia: nei prossimi giorni è previsto un incontro con il leader locale, Vladimir Putin
Arrivano, in costante aggiornamento, le informazioni sia dalla Corea del Nord che dalla Russia per l’arrivo del dittatore del Paese asiatico, Kim Jong-un. Il nordcoreano ha viaggiato su un treno blindato ed è entrato in Russia: questo è quello che ha affermato e confermato l’agenzia di stampa statale locale ‘Ria Novosti‘. E’ previsto un incontro tra i due leader dei Paesi in questione, anche se non è stato ancora annunciato il giorno.
A quanto pare il mezzo ha attraversato la regione di Primorsky direttamente dalla Corea del Nord. Questo è quello che ha annunciato l’agenzia. Non solo: sono state mostrate anche le immagini di un treno verde scuro trainato lungo un binario da una locomotiva delle ferrovie russe. Anche se, ad anticipare la stessa agenzia, ci aveva pensato il ministero della Difesa della Corea del Sud a rivelare l’ingresso del treno in Russia.
Secondo quanto riportato dai media russi pare che Kim incontrerà, questa settimana, il leader russo Putin. Anche se non è stato stabilito ancora un giorno preciso per il loro incontro. Gli esperti non hanno dubbi: il numero uno del Cremlino è pronto a chiedere una grande “mano” in seguito alla sua “operazione militare speciale” che sta effettuando in Ucraina da più di un anno e mezzo. In cosa precisamente? Con proiettili di artiglieria e missili anticarro.
In cambio di tecnologia satellitare avanzata e sottomarini a propulsione nucleare. Mentre il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha fatto sapere ai media russi che discuteranno di temi “sensibili”. Niente da fare, quindi, per gli Stati Uniti D’America che avevano “avvertito” i russi di non accordarsi su nulla. Per gli USA la Corea del Nord “pagherebbe un prezzo” se dovesse fornire a Mosca armi per la guerra.
Queste, invece sono state le dichiarazioni rilasciate in conferenza da parte dello stesso Peskov: “Nel costruire le nostre relazioni con i nostri vicini, compresa la Corea del Nord, per noi la cosa più importante sono gli interessi dei nostri due Paesi, non gli avvertimenti di Washington“.