L’indagine in questione riguarda la complicità del presidente con gli affari esteri del figlio Hunter. E’ sempre stata l’accusa di Trump
Chi la fa, l’aspetti. Sembra dire questo la maggior parte del popolo americano che sta seguendo con attenzione, interesse e un pizzico d’incredulità quanto sta accadendo tra la Casa Bianca e la Camera. Già perché lo Speaker della Camera del Congresso americano, Kevin McCarthy, senza alcun tipo di timore ha annunciato che darà l’avvio e il sostegno a un’inchiesta formale per portare all’impeachment del presidente degli Stati Uniti Joe Biden. Da non dimenticare che nella legge americana, come in qualsiasi altro stato del mondo, bene o male, l’impeachment è la messa in stato d’accusa più alta a livello istituzionale.
Un’accusa grave per il presidente americano che adesso aspetta che vengano portate avanti le prove di queste accuse che arrivano direttamente dal Congresso. Il problema è che il presidente Joe Biden avrebbe tratto dei cospicui benefici finanziari dagli accordi stipulati dal figlio Hunter con governi stranieri, tra cui Cina e Ucraina. “Oggi – ha annunciato il repubblicano McCarthy – indirizzo la commissione della nostra Camera ad aprire una richiesta formale di impeachment del presidente Joe Biden”.
Già decisi gli uomini della Commissione Giustizia che porteranno avanti le accuse
McCarthy non si dà pace e va avanti a testa bassa, tanto che oggi, durante la conferenza stampa, era il più ricercato e nei notiziari di tutto il paese non si parlava d’altro che di questa situazione: “Questo passaggio logico darà alle nostre commissioni il pieno potere di raccogliere tutti i fatti e le risposte da presentare al popolo americano. È esattamente ciò che vogliamo: le risposte. Credo che anche il presidente vorrà rispondere a tutte le domande e alle accuse”.
Il senatore repubblicano McCarthy ha rivelato che sono stati già deciso gli uomini che faranno parte della Commissione Giustizia e Vigilanza tanto che a condurre l’inchiesta saranno il presidente della commissione di Vigilanza James Comer, quello della commissione Giustizia Jim Jordan e della commissione per l’impiego dei fondi Jason Smith. “Non ho preso questa decisione con leggerezza – ha spiegato lo Speaker – non riguarda quale sia il vostro partito, o per chi avete votato, questi fatti preoccupano tutti gli americani”.