Decreto caldo, arrivano degli importanti aggiornamenti direttamente dall’Aula della Camera: tutto quello che serve sapere in merito
E’ arrivato anche l’ok definitivo da parte dell’Aula della Camera, in merito al ‘Decreto Caldo‘. Alla fine i “sì” sono stati ben 164. 94, invece, coloro che hanno optato per il “no”. 17 le persone che hanno deciso di astenersi. Il decreto in questione riguarda quello in merito alle misure urgenti in materia della tutela dei lavoratori in caso di emergenza climatica ed anche nei termini di versamento. A dire il vero, questo tipo di provvedimento, era stato già approvato dal Senato.
Cosa prevede questo testo? A dire il vero introduce norme in materia di integrazioni salariali per le imprese del settore edile, lapideo e delle escavazioni. Senza dimenticare anche quello per gli operai agricoli in caso di eccezionale emergenza climatica. Non solo: lo stesso prevede che i ministeri del Lavoro e delle Politiche sociali e della Salute favoriscano e assicurino la convocazione delle parti sociali. Con lo scopo che possano sottoscrivere apposite intese tra organizzazioni datoriali e sindacali.
Decreto Caldo, c’è il “via libera” definitivo della Camera: tutto quello che serve sapere
Magari, in futuro, adottare e valutare anche la correlazione tra l’umidità relativa, la temperatura e la ventilazione, linee guida e procedure concordate per l’attuazione delle previsioni. Proprio come prevede il decreto legislativo del 9 aprile 2008, numero 81, a tutela della salute e sicurezza dei lavoratori che sono esposti alle emergenze climatiche.
Le novità, però, non sono affatto finite qui visto che il termine per il versamento di importi (quelli dovuti a titolo di payback delle aziende fornitrici di dispositivi medici) è stato prorogato dal 31 luglio 2023 al 30 ottobre 2023. Ovvero coloro che intendono avvalersi della possibilità di pagamento in misura ridotta per gli anni dal 2015 al 2018, al Servizio sanitario nazionale (Ssn).
Fino al 30 novembre si differisce il versamento della quota parte del contributo di solidarietà da parte di alcuni particolari soggetti. Gli stessi che tendono a produrre, importano, distribuiscono o vendono energia elettrica, gas naturale o prodotti petroliferi, e istituito al fine di contenere gli effetti dell’aumento dei prezzi e delle tariffe del settore energetico per le imprese e i consumatori.