19enne stuprata, la vittima dopo la denuncia è stata picchiata in strada da parte del suo ex fidanzato
Uno degli indagati dello stupro di Palermo, ai danni di una ragazza di 19 anni, avrebbe detto testuali parole: “Ti giuro, stasera mi giro tutta la via Libertà, mi porto la denuncia nella borsetta e le dico: ‘Guarda cosa mi hai fatto’ e poi le do una testata nel naso, le chiudo le narici con una testata“. Una denuncia “vendicata”. Non da parte degli indagati però, ma dal suo ex fidanzato. Lo stesso che l’avrebbe incontrata al ‘Borgo Vecchio’ la sera dell’8 agosto.
Tanto è vero che l’avrebbe picchiata in strada. In merito a questa vicenda sta indagando anche la Procura di Palermo. A quanto pare il giovane avrebbe schiaffeggiato la ragazza quando tutti sapevano che la vittima aveva denunciato i suoi stupratori. Dieci giorni prima, infatti, c’erano stati i primi arresti (tre) dello stupro che si è verificato il 7 luglio. Una delle ipotesi degli inquirenti, al momento, è che il giovane abbia voluto vendicare la denuncia contro gli stupratori. Tra l’altro suoi amici. Qualche giorno dopo sarebbe arrivata la seconda ordinanza di custodia cautelare.
Stupro Palermo, 19enne picchiata in strada dal suo ex fidanzato dopo la denuncia
La sera dell’aggressione, da parte del suo ex, sarebbero venuti in soccorso della giovane i carabinieri. Una denuncia che ha fatto scattare il “codice rosso“. Una notizia che, nei quartieri dove vivono gli indagati, si è diffusa nel giro di qualche minuto. Nel frattempo la vittima continua ad essere nel mirino da parte degli haters. Gli stessi che la stanno continuando a minacciare sui social network e incolparla di quello che è accaduto.
Ovvero che lei non è affatto la vittima di quanto successo, ma colei che ha provocato gli altri. In questo momento la giovane è stata trasferita in un’altra comunità, lontana da Palermo dove la situazione non si era messa per nulla bene nei suoi confronti. Una vicenda che, giorno dopo giorno, sta regalando (purtroppo) altri dettagli a dir poco inquietanti. Non è da escludere che nei prossimi giorni la vittima possa essere nuovamente interrogata e rivelare agli inquirenti altri dettagli che nessuno conosce fino ad ora.