Paolo Barelli, capogruppo di Forza Italia alla Camera, in esclusiva ai nostri microfoni: “Il problema dell’immigrazione non può riguardare solo l’Italia”.
Il tema migranti continua ad alimentare il dibattito politico anche all’interno della stessa maggioranza. Manlio Messina (FdI) apre alla possibilità di una stretta al dl Cutro mentre dalla Lega, specialmente con Molinari, si spinge per un nuovo decreto sicurezza.
“Stretta al decreto Cutro o nuovo decreto sicurezza? Serve risposta europea, il resto sono palliativi per come la vedo io”. Lo dice ai nostri microfoni in esclusiva il capogruppo della Camera per Forza Italia Paolo Barelli
Presidente Barelli, la situazione dei migranti è molto grave. Francia e Germania, in qualche modo, hanno voltato le spalle all’Italia. Serve una risposta coesa del nostro Paese rispetto a questo atteggiamento e poi si ha bisogno una sponda ulteriore in Europa.
“La coesione su un argomento del genere in Italia è scontata. Io credo che serva quella in Europa, che Francia e Germania stanno mettendo in discussione. Il problema dell’immigrazione dal continente africano non può essere un qualcosa che riguarda solo il nostro Paese come hub di arrivo e permanenza. Quindi serve che l’Unione Europea si ponga questo problema e che non lasci soli gli Stati che si affacciano sul Mediterraneo. Ma ancor di più il Piano Mattei, che significa portare risolse in Africa e deve essere un qualche cosa che deve coinvolgere le grandi economie. Le alluvioni in Libia, il terremoto in Marocco ed altre cose potrebbero portare milioni di persone a varcare il Meditarreneo. Su questo la polemica sarebbe inutile perché su questo è in gioco il futuro dell’Europa“.
Manlio Messina ha detto che serve una stretta ulteriore sul dl Cutro. La Lega, invece, ieri spingeva per un nuovo decreto sicurezza. Qual è la strada immediata?
“Io credo che la bacchetta magica non la ha nessuno. Ribadisco il tema è europeo, le iniziative devono riguardare anche i porti di partenza e ci deve essere una presa di coscienza e di posizione corale da parte di tutta l’Unione Europea. Altre decisioni sarebbero palliativi, almeno questo è il mio punto di vista“.
Intervista a cura della nostra inviata Luigia Luciani