In merito al tema riguardante la manovra ne ha parlato il segretario di ‘Azione’, Carlo Calenda. Lo ha fatto in una intervista rilasciata al ‘Quotidiano Nazionale’
Sono tanti i temi che ha affrontato l’ex candidato sindaco della Capitale, Carlo Calenda. Quest’ultimo ne ha parlato al ‘Quotidiano Nazionale‘. In primis quello relativo alla prossima legge di bilancio poi quello di stanziare una importante quota di fondi per la sanità pubblica. Queste sono state alcune delle sue parole: “Noi abbiamo chiuso un piano sulla sanità rivoluzionario, per un investimento di 10 miliardi di euro.
Lo abbiamo mandato alla premier e discusso col Pd. Spero di fare lo stesso lavoro fatto sul salario minimo, mettendo tutti attorno a un tavolo a ragionare”. Di questo piano, ha affermato, di averne parlato anche con il Partito Democratico. La prossima settimana (precisamente martedì 19 settembre) si incontrerà con il resto delle opposizioni. “Quando c’è di mezzo la sanità, io discuto con tutti. Questo governo non sta facendo nulla di strutturale. L’unica cosa che rischia di venir fuori dalla finanziaria è un taglio del cuneo fiscale per sei mesi“.
Legge di bilancio e manovra, Calenda fa il punto della situazione
Calenda ha continuato la sua intervista in questo modo: “10 miliardi in manovra. Meglio spenderli nella sanità che per un taglio del cuneo”. Poi sulla sanità pubblica: “Si prevede l’assunzione di 80 mila tra medici ospedalieri e infermieri. Ed anche l’adeguamento degli stipendi degli infermieri alla media Ocse. Questo vale 8 miliardi. Oggi ci sono circa 10 milioni di prestazioni del servizio sanitario prioritarie da recuperare: mi riferisco a interventi chirurgici e screening, soprattutto oncologici, urgenti“.

Rimanendo in tema ha affermato dicendo: “Chi ha i soldi va nel privato, chi non può si indebita o non si cura. La nostra proposta è che lo Stato rimborsi coloro che devono fare queste prestazioni. Questo costa 2 miliardi. Si tratta di due disastri totali. Il primo riguarda il Mes. Il secondo è stato il superbonus. Con 120 miliardi di euro di spesa si sistemavano sanità, scuola, sicurezza“.