In merito al tema che riguardano i migranti ed il caos che si sta verificando a Lampedusa anche Marion Marechal ha espresso un suo pensiero. Lo ha fatto in una intervista al ‘Corriere della Sera’
Una situazione, quella che si sta verificando a Lampedusa, che è arrivata ad un punto di non ritorno. Nelle ultime 48 ore sono giunti sull’isola siciliana 7mila migranti. Molti di più di quelli che contengono tutti gli abitanti della città siciliana. Una situazione al limite del preoccupante e che non può assolutamente passare inosservata.
Anche dall’estero osservano, con molta attenzione, quello che sta accadendo nel nostro Paese. Tanto è vero che il ministro dell’Interno francese, Gerald Darmanin, ha deciso di convocare una riunione in merito allo sbarco dei migranti proprio a Lampedusa. A questo incontro parteciperà anche la Direzione generale degli stranieri in Francia.
Ricordiamo che sia il Paese transalpino che la Germania hanno deciso di chiudere le frontiere. Loro dei migranti non vogliono averci nulla a che fare. Anche se, in merito a queste ultime notizie che arrivano proprio dalla Sicilia, qualcosa si sta muovendo: sia a Berlino che a Bruxelles. Nel frattempo non si è fatta attendere l’ennesima “provocazione” che arriva da Marion Maréchal.
Per chi non lo sapesse si tratta della nipote di Marine Le Pen. Ha voluto esprimere tutto il proprio sostegno al nostro Paese che è stato “abbandonato dal governo francese e dall’Ue davanti a questa emergenza migratoria. Siamo solo all’inizio di una crisi migratoria inedita, questi flussi non sono nulla rispetto a ciò che ci attende“.
Migranti, caos a Lampedusa: Maréchal mette in difficoltà Macron
Nel corso di una intervista che ha rilasciato al quotidiano ‘Corriere della Sera‘ la Marechal (che occupa anche il ruolo di vicepresidente di Reconquête) prende politicamente le distanze dalla zia. Queste sono alcune delle sue parole a riguardo: “Siamo della stessa famiglia ma sappiamo distinguere rapporti personali e politica. Oggi con Reconquête stiamo portando avanti un progetto politico che si distingue da quello del Rassemblement National su diversi punti.
Un esempio su tutti? Stiamo considerando prioritaria la difesa della nostra identità, difendendo un programma economico che valorizzi il lavoro rispetto all’assistenzialismo e che metta fine all’oppressione fiscale, lottando contro la propaganda woke e Lgbt. Non solo: stiamo promuovendo in Francia la necessità di una coalizione delle destre sull’esempio italiano“.
