“Un terremoto per 48 ore consecutive. Nessuna interlocuzione col ministro Piantedosi. Fino ad ora noi lampedusani siamo stati collaborativi, ma non vorrei si andasse allo scontro col governo”. Ai microfoni di Notizie.com parla in esclusiva Filippo Mannino, sindaco di Lampedusa, dove la situazione dei migranti ospitati nell’hot spot sta lentamente tornando alla normalità
Un’ondata di partenze dalla Tunisia senza precedenti. Migliaia di profughi approdati sulla nostra penisola. 10 mila in appena 72 ore. Gli analisti del Viminale lo definiscono “un accerchiamento”, a causa anche delle inevitabili tensioni all’interno dell’Ue sul dossier migranti.
Quelli partiti dunque dalla Tunisia da settembre del 2023 al 14 settembre scorso, erano stati 85 mila. 18.590 nel 2022. Ovvero un aumento del 360%. Intanto la rassegna stampa della mattina titola su quasi tutti i quotidiani così: “Strappo di Salvini sugli sbarchi”; “Il governo si spacca su Lampedusa”. Non esclude il vicepremier il ricorso alla Marina Militare per fronteggiare l’emergenza continua di arrivi in Italia. La Lega invoca da giorni il ricorso ai decreti sicurezza, forse già nel Cdm di lunedì prossimo potrebbe intanto essere varata una norma a tutela dei Comuni e dei minori, che tradotto dal politichese vorrebbe dire stretta sui minori stranieri non accompagnati.
Ma è l‘isola di Lampedusa la sorvegliata speciale. Tutti abbiamo letto e visto le scene di tensione alle stelle. L’hot spot del piccolo comune circondato dal mare, ha accolto numeri impressionanti di migranti. “La situazione attuale si sta normalizzando, sulla terra ferma verranno trasferite nelle prossime ore 2900 persone. Abbiamo vissuto un terremoto per 48 ore consecutive”. Questa mattina Notizie.com ha chiamato al telefono Filippo Mannino, sindaco di Lampedusa, ed ecco come ci ha descritto la situazione.
Migranti, sindaco Lampedusa a Notizie.com: “Un terremoto durato 48 ore. Siamo stati collaborativi, ma non vorrei si andasse allo scontro col governo”
Sindaco Mannino, sono da poco passate le 8 del mattino di questo 15 settembre. Mi descrive la situazione nell’hot spot di Lampedusa
“La situazione attuale si sta normalizzando. Sulla terra ferma verranno trasferite nelle prossime ore 2900 persone. Nell’hot spot ne rimarranno più o meno un migliaio. I trasferimenti avvengono con l’ausilio della nave Diciotti e della nave Galaxy. Abbiamo vissuto un terremoto che è durato 48 ore consecutive. Barche che arrivavano in continuazione. In 36 ore a Lampedusa c’erano 7000 i migranti che si sono aggiunti a quelli già presenti sull’isola. La macchina dell’accoglienza è andata in tilt. Abbiamo dato manforte alle forze dell’ordine, abbiamo reagito noi lampedusani in maniera inimmaginabile!”
Lei usa l’aggettivo inimmaginabile, ma le chiedo se invece il terremoto che ci ha appena descritto fosse atteso.
“Certo che era intuibile e per questo sono arrabbiato. Lo avevamo già fatto capire quello che sarebbe potuto accadere lo scorso 9 gennaio ad Agrigento alla presenza del ministro Piantedosi, che ci aveva promesso due navi a presidio, in supporto dell’hot spot di Lampedusa, che avrebbero stazionato davanti l’isola. Non sono mai arrivate”.
Perchè le navi non sono mai arrivate?
“Dal governo ci dicono che non riescono a trovare navi libere per questo tipo di servizio…Ai tempi del Covid però è stato fatto. Ogni nave può arrivare a contenere fino a 2000 persone e questo sarebbe stato di grande aiuto. Perchè vede un conto è fare piccoli trasferimenti, un conto è arginare e trasportare la marea umana che abbiamo avuto in questi giorni”.
Il ministro Piantedosi l’ha sentito in questi giorni di estrema difficoltà?
“Dal ministero non c’è stata nessuna chiamata. Ho sentito invece il premier Meloni. Ci ha detto che non saremo lasciati soli”.
Lei ha chiesto al presidente del Coniglio che un Cdm straordinario si tenga a Lampedusa. Come accaduto a Cutro e come il comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza convocato a Caivano. Ha ottenuto risposte in tal senso?
“No, per ora no. Vede noi lampedusani abbiamo fatto il massimo. I miei cittadini dopo aver dato lezione di umanità sull’accoglienza, vogliono rassicurazioni per risoluzioni strutturali. Perchè il paradosso è che quella che vive Lampedusa non è più un’emergenza. Quello che accade qui si verifica dalla fine degli anni’80. Da gennaio si sapeva che i flussi di migranti si sarebbero moltiplicati in maniera esponenziale”.
E quindi che idea si è fatto sindaco, del perchè il governo non sia arrivato in supporto di Lampedusa nella maniera adeguata?
“La penso così: qualunque governo di qualunque colore politico avrebbe incontrato difficoltà a gestire una situazione così delicata, ma se poi le risoluzioni non venissero applicate varrebbe un concetto di massima: tutto tornerà contrò il governo, andiamo incontro alle elezioni europee!”
Quali restano le sue richieste sindaco Mannino?
“Ripeto le navi della Marina Militare le ho già chieste. Serve un fronte davanti a Lampedusa. Occorre bypassare il “mio” territorio. Può un’isola di 20 km quadrati affrontare sola i problemi logistici e sanitari? Ieri sembrava che su Lampedusa si fosse abbattuto uno tsunami. Siamo in difficoltà con la raccolta dei rifiuti e con la rete fognaria. Per non parlare del Pronto Soccorso! I lampedusani sono in preda al malumore. Il turismo è finito un mese fa. Arrivano chiamate di disdetta o di richiesta di chiarimenti per quanto accade, quando invece da noi si viene in vacanza fino ad ottobre inoltrato. Portiamo da soli la croce da troppo tempo!
Qual è il rischio che intravede?
“Che fino ad ora i miei concittadini sono stati oltremodo collaborativi, non vorrei si andasse allo scontro col governo!”