In merito al tema riguardante i migranti ha voluto dire la sua Matteo Piantedosi. Il ministro dell’interno ne ha parlato in una intervista rilasciata al ‘Corriere della Sera’
Sono giorni intensi e molto preoccupanti quelli che arrivano direttamente da Lampedusa. Nella città dell’isola siciliana continuano ad arrivare altri migranti. La situazione non è affatto delle migliori. Basti pensare che, proprio in questa settimana, sono stati stabiliti degli sbarchi da “record”: in 48 ore sono arrivati quasi 7mila persone (uomini, donne e bambini non accompagnati) alla ricerca di fortuna nel nostro Paese. Basti pensare che, nell’intera isola, vivono 6mila anime.
Inutile ribadire che gli hotspot sono decisamente al collasso. Anche se, nelle ultime ore, si stanno svuotando sempre di più con i trasferimenti da parte degli stessi migranti. In merito a questa situazione ha voluto esprimere il proprio pensiero anche Matteo Piantedosi. L’attuale ministro dell’interno ne ha parlato in una intervista che ha rilasciato al ‘Corriere della Sera‘.
Migranti, Piantedosi: “Basta con questi miopi calcoli politici”
Queste sono alcune delle sue parole a riguardo: “L’immigrazione irregolare, con i grandi problemi che comporta, pone in questi giorni il Paese e l’intera Europa di fronte a una sfida difficilissima. Sono situazioni e momenti in cui si misura la responsabilità. Da parte di tutti. Di chi per definizione ha responsabilità di governo. Di chi deve sostenerlo come forza di maggioranza, di chi fa opposizione: ognuno senza fare miopi calcoli politici”.
Sulla questione di Lampedusa ha ribadito: “L’isola è sottoposta a una forte pressione. Rispetto a quasi 10 mila arrivi in quattro giorni, gli apparati dello Stato hanno fatto appieno il loro lavoro e hanno dato prova di grande impegno e capacità. Prefettura, Croce Rossa, Forze di polizia, Capitanerie di porto, Vigili del fuoco, personale sanitario. Io ne sono fiero del loro lavoro“.
In conclusione ha aggiunto: “Stiamo trasferendo i migranti in maniera ordinata dall’isola nelle altre regioni italiane, nonostante la situazione sia estremamente difficile. Stiamo facendo uno sforzo straordinario, non c’è né collasso né perdita di controllo. Anzi, se non ci fossimo organizzati per tempo, con iniziative criticatissime come quella dello stato di emergenza o alcune norma approvate a Cutro, non ci saremmo riusciti. Altro che improvvisazione”.