In merito alla questione dei migranti ha espresso il proprio pensiero Antonio Tajani. Il vicepremier ne ha parlato in due interviste al quotidiano “Libero” e “QN”
Uno dei temi principali del nostro Paese, da un bel po’ di anni, non può che essere quello relativo ai migranti. Una situazione che sta diventando sempre di più complicata. Proprio come in questa settimana dove ci sono stati altri sbarchi da “record” (7mila persone tra uomini, donne e bambini) che hanno invaso l’isola di Lampedusa (che ha solamente 6mila anime come abitanti). Una situazione molto difficile. Soprattutto dal punto di vista dell’hotspot (ovviamente al collasso) e degli scontri avuti con le forze dell’ordine.
Su questo argomento ha voluto esprimere il proprio pensiero il ministro degli Esteri, Antonio Tajani. Quest’ultimo ne ha parlato in ben due interviste. La prima al giornale ‘Libero‘, mentre la seconda al ‘Quotidiano Nazionale‘. Alla prima rivista ha dichiarato: “A questo pinto non credo basti più l’Europa. Il tema delle migrazioni deve essere affrontato dalle Nazioni Unite (Onu). Ormai la polveriera Africa è esplosa, c’è bisogno di una cooperazione internazionale. I paesi dell’Europa da soli non possono farcela.
È troppo ampio il fenomeno. Credo che Francia e Germania (che hanno chiuso le frontiere da poco, ndr) inizino a comprendere la vastità del problema. Non è più una questione di migrazioni interne. Non è più una questione di ‘Dublino’, che ormai è superata. Il problema è quello che sta accadendo in Africa”. Al secondo giornale, invece, si è soffermato sul fatto che per poter affrontare questo problema l’unica soluzione è quella relativa alla diplomazia.
Questo il suo pensiero: “La diplomazia non fallisce mai. Gli slogan non servono a nulla, bisogna conoscere i fatti. E i fatti ci dicono che l’Africa è una polveriera: dalla Guinea alla Somalia buona parte di questo continente è in subbuglio. L’intervento europeo, qualcosa che assomigli alla missione Sofia, con una presenza di navi europee nel mar Mediterraneo che blocchi le partenze con accordi con i Paesi di origine“.
Sulle vicende che hanno colpito la Libia ed il Marocco ammette: “Dinanzi alla disperazione, non ci sono muri o barriere che tengono. Bisogna saper affrontare il problema alla radice per fermare periodiche ondate di migranti che non siamo in grado di sopportare. Serve una strategia europea, mondiale. . Un intervento che dovrebbe essere un sostegno economico, politico, di presenza, aiutare a combattere il cambiamento climatico. È chiaro che non penso all’intervento di truppe: per affrontare il problema dell’immigrazione serve realismo“.
Questione Tunisia: “L’Europa deve accelerare l’applicazione del Memorandum. La colpa, però, è anche della sinistra che cerca di mettere i bastoni tra le ruote. E’ assurdo che al Parlamento europeo blocchino l’accordo firmato da Ursula von der Leyen. Anche a Bruxelles ci deve essere coerenza. Non è un’operazione di polizia che risolve il problema”.
In conclusione sulla manovra di bilancio ammette: “Elezioni europee? Mi auguro una maggioranza fatta da liberali, popolari e conservatori. L’inflazione non l’abbiamo provocata noi, ma la guerra. Noi vogliamo mantenere il taglio del cuneo, ridurre le tasse su tredicesime e premi di produzione, senza dimenticare straordinari di medici e infermieri“.