Pedro Sanchez, che confusione in Spagna: a quanto pare la questione governo è ancora un rebus. Gli ultimi aggiornamenti che arrivano direttamente dal Paese iberico
Se non è confusione allora poco ci manca. Nel frattempo, dalla Spagna, incalzano i partiti indipendentisti catalani – uniti per la Catalogna (Junts) di Carles Puigdemont e la sinistra repubblicana catalana (Erc). L’obiettivo? E’ quello di esortare il leader del partito socialista (Psoe) Pedro Sanchez a non perdere tempo e negoziare “subito” una legge di amnistia. Nel frattempo si avvicina, sempre di più, il grande giorno per quanto riguarda Alberto Nunez Feijòo, ovvero il numero uno del partito vincitore alle elezioni del 23 luglio.
Proprio quest’ultimo è stato incaricato dal re Felipe VI. L’obiettivo, infatti, era quello di formare un governo. Allo stesso tempo, però, il partito di Puigdemont ci ha tenuto a precisare che intende avere un “rapporto alla pari con lo Stato“. Non solo: “non cederà di un millimetro sulle sue richieste“. Almeno questo è quello che scrive il noto quotidiano ‘El Pais‘. La cosa certa, arrivati fino a questo punto, è che Madrid non ha ancora ricevuto un governo ufficiale. Ed i giorni passano. Così come il tempo che scorre più velocemente.
Spagna, caos Sachez: il governo non è pronto (e Madrid intanto aspetta…)
Feijoo è chiamato a presentarsi con una maggioranza di fronte alla Moncloa, il 26 e il 27 settembre. Anche se, fino a questo momento, i suoi tentativi non hanno dato risposte positive. Il premier uscente, Pedro Sanchez, che dispone di 122 seggi (contro i 136 dei popolari), dopo aver promesso l’amnistia per i reati di malversazione contro lo Stato e il diritto all’autodeterminazione per i catalani, avrebbe sicuramente più chances. Ovviamente se Feijoo dovesse fallire. Tutto dipenderà dai partiti indipendentisti.
Fonti locali parlano che nel caso di una approvazione di una legge di amnistia e per sostenere l’investitura di Pedro Sanchez, non potrà esserci un dialogo senza questa legge che prevede il piano di parità tra “Catalogna e Spagna”. Ne frattempo sono arrivate anche le parole da parte della numero uno del Junt nel Congresso, ovvero Miriam Nogueras. Quest’ultima ha fatto capire che i problemi devono essere risolti quanto prima. Dall’altra parte gli esponenti di Erc, hanno chiesto di evitare “negoziati dell’ultimo minuto”. I partiti in questione continuano a chiedere l’amnistia.